Pronti, partenza, via
Il nuovo presidente della Roma, Friedkin, ha attuato mosse molto oculate per il suo primo mercato giallorosso dividendosi tra giocatori di esperienza e giovani molto promettenti.

Il 17 agosto si è ufficialmente insediato il nuovo patron,  rilevando interamente la squadra giallorossa.

Roma, ora è ufficiale il cambio di proprietà

Tutto molto bello, tifosi contentissimi ma… si inizia con il tanto agognato calciomercato estivo.

Le speranze erano molte, considerando anche il grande esborso economico di Friedkin per acquistare la Roma: 591 milioni.

Dietro quel grandissimo investimento si nascondevano i temuti bilanci che il nuovo presidente ha cercato di risanare, il più possibile.

La differenza con Pallotta?

Non ci sono stati proclami, non si è assolutamente detto che avremmo vinto nell’immediato trofei e tanto meno sarebbero arrivati subito campioni in squadra.

La strategia, o meglio filosofia, della famiglia Friedkin è chiara: abbassare il monte ingaggi cedendo i calciatori ormai non più utili al nuovo progetto stilato con Fonseca e acquistare calciatori che possano diventare molto importanti nel tempo.

Partiamo dagli acquisti:

Il primo acquisto che ha varcato i cancelli di Trigoria è stato Pedro a parametro zero. Grandissimo calciatore con un palmarés chilometrico, un’esperienza e una qualità di primissimo livello.

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Pedro

Notizia sicuramente lieta per gran parte dei tifosi è la permanenza del capitano Edin Dzeko, ogni anno accostato alle big di Italia.

Lo scorso anno era prossimo a vestire la maglia nerazzurra sotto la guida tecnica di Antonio Conte già interessato a lui ai tempi del Chelsea.
Quest’anno è stata la volta della regina della Serie A: la Juventus.

Quando ormai l’intreccio tra Roma, Juventus e Napoli era alle battute finali –  Milik alla Roma con conseguente Dzeko alla Juventus –  c’è stato il fulmine a ciel sereno dei bianconeri con l’acquisto di Morata che ha così fatto sfumare l’effetto domino che si sarebbe creato.

Dzeko-Roma, c’eravamo tanto amati… o forse ancora sì?

Con il rischio di non avere a disposizione Chris Smalling, la Roma è piombata a sorpresa sul talentuoso difensore centrale Marash Kumbulla dell’Hellas Verona seguito dall’Inter e dalla Lazio visto l’ormai definitivo cambio modulo al 3-4-2-1.

Ottimo affare anche questo considerando sia l’età (classe 2000) sia il grandissimo margine di miglioramento che il calciatore ha.

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Kumbulla

Dopo aver piazzato il primo colpo in difesa, un altro tassello fondamentale era un vice Dzeko ed è arrivato Borja Mayoral, attaccante e prodotto del vivaio del Real Madrid.

Un bel prospetto, abile nella profondità, veloce e imprevedibile, anche lui con ampi margini di miglioramento, avendo 23 anni.

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Borja Mayoral

Ultimo – ma sicuramente primo per l’importanza che ha avuto la scorsa stagione –  Chris Smalling, che ha voluto a tutti i costi ritornare a Roma dopo aver disputato 37 partite realizzando anche 3 gol con la maglia giallorossa.

Un vero e proprio braccio di ferro tra il Manchester United e i giallorossi per l’acquisto del forte difensore inglese, che è diventato poi pilastro della difesa romanista.

La Roma voleva fortemente il giocatore e lu, chei voleva ritornare nella Capitale, ha rifiutato qualsiasi offerta pervenuta dalle altre squadre e ha firmato il contratto quasi allo scadere del tempo a disposizione per il mercato  in Italia.

Dopo l’ufficialità, il calciatore ha voluto condividere un pensiero sul suo ritorno nella Capitale.

Molti sono convinti – per il suo attaccamento ai colori giallorossi – che possa davvero rappresentare la squadra e meritare la fascia da capitano.

«Nella vita le cose che contano non arrivano mai in maniera facile. La mia testa e il mio cuore sono sempre rimasti a Roma. Sono molto felice di essere uno di voi. Daje Roma».

Il doppio colpo in difesa: Kumbulla-Smalling darà sicuramente una grande solidità, avendo a disposizione anche il collaudatissimo Gianluca Mancini e l’ottima rivelazione Roger Ibanez.

In uscita sono state tantissime le cessioni – anche se quasi tutte in prestito – ma quella che sicuramente spicca è stata la prima: Aleksandar Kolarov ceduto a titolo definitivo all’Inter.

Una cessione dettata dall’età e dal monte ingaggi ma soprattutto dalla voglia del terzino serbo di una nuova e forse ultima sfida considerati anche i 35 anni.

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Fonte immagine: Pagine ufficiale Twitter Inter

Dopo di lui, la lista è lunga:

Perotti (ceduto a titolo definitivo – Fenerbahce)
Antonucci (prestito con diritto di riscatto – Salernitana)
Kluivert (prestito annuale – Lipsia)
Florenzi (prestito con diritto di riscatto – PSG)
Riccardi (prestito con diritto di riscatto e controriscatto – Pescara)
Schick (ceduto a titolo definitivo – Bayer Leverkusen)
Cetin (prestito con diritto di riscatto e controriscatto – Hellas Verona)
Under (prestito con diritto di riscatto – Leicester)
Olsen (prestito annuale – Everton)

Un mercato che ha lasciato lacune nella Roma con la mancanza di un terzino destro affidabile, un regista, un difensore di riserva e un trequartista vista la doppia partenza in extremis anche di Perotti e Kluivert e soprattutto Nicolò Zaniolo ai box fino a primavera.

La ‘coperta’ sarà corta e Fonseca dovrà sperare di non avere nuovamente il problema infortuni tra campionato e coppe.

La sensazione è che la Roma possa, nel caso, attingere dalla lista svincolati per poter almeno tamponare gli slot mancanti.

Si sapeva che sarebbe stato un mercato di transizione e al di sotto della sufficienza per i tanti nomi trattati e poi persi strada facendo: fino all’ultimo tentativo per il ritorno di El Shaarawy non andato in porto per tempi tecnici.

C’è anche da sottolineare che la Roma ha operato senza un vero direttore sportivo e il presidente Friedkin si è affidato al duo Fienga – De Sanctis per la sessione imminente di mercato.

 

Raffaella De Macina