Uno dei grandi protagonisti dello scudetto dell’Inter è sicuramente Federico Dimarco.

In questa  stagione, vissuta ad altissimi livelli con cinque gol e sei assist, ha trovato la definitiva consacrazione e maturazione tecnica e tattica, nonché una soddisfazione personale in quella che è da sempre la sua squadra del cuore, l’Inter.

Nato e vissuto a Milano, precisamente nel quartiere di Porta Romana, ha maturato la passione per il calcio e per i colori nerazzurri grazie allo zio e al nonno con i quali ha trascorso tanti momenti a intonare cori in Curva Nord.

E come dimenticare i primi calci dati al pallone al Calvairate e il passaggio alle giovanili dell’Inter, dove è cresciuto e ha conquistato diversi trofei, fino all’esordio in prima squadra con Mancini nel 2014 in Qarabag-Inter e successivamente in serie A a San Siro contro l’Empoli.

Da lì le strade tra Dimarco e l’Inter si sono spesso divise: da Ascoli a Empoli, dalla parentesi svizzera di Sion al Parma, passando poi per Verona.

Un giro immenso che poi ha riportato il giocatore milanese a casa sua dove ad aspettarlo a braccia aperte c’era Simone Inzaghi che, a differenza del suo predecessore Antonio Conte, vedeva nel ragazzo del grande potenziale. Corsa, cross, qualità e tanto carattere senza mai risparmiarsi: il terzino sinistro moderno.

Grazie alle sue caratteristiche unite a una grande costanza di rendimento ha permesso all’Inter di conquistare la seconda stella prima dei rivali rossoneri, con cinque giornate di anticipo e per di più nel derby, in una stagione vissuta da protagonista e in perfetta simbiosi con la squadra.

“Federico Dimarco uno di noi” intonano i tifosi interisti: il giovane esterno milanese è la dimostrazione che a volte i sogni si avverano e che le favole nel calcio esistono ancora.

Martina Giuliano

*immagini di copertina prese dai profili Instagram ufficiali delle società