Se il 19 agosto 2023 dopo il 2-0 subìto dal Milan qualcuno avesse detto a un tifoso del Bologna che avrebbe raggiunto la qualificazione in Champions League, probabilmente avrebbero riso fragorosamente.

Ora, a una giornata dalla fine del campionato 2023/24, qualsiasi sostenitore rossoblù potrà vivere quelle emozioni che solo le notti europee danno, cominciando dall’ immaginare quale trasferta al di fuori dell’Italia si organizzerà.

Thiago Motta e i suoi giocatori hanno scritto la storia del club, con un’intera città in festa.

Migliaia di sostenitori che si sono riversati per le strade, dal centro tecnico Casteldebole a piazza Maggiore, lo scorso 12 Maggio quando la qualificazione  è diventata realtà, con il pullman scoperto ad attraversare Bologna intera.

 

Ma cosa ha portato a questo grande successo? Da Thiago Motta alla stagione straordinaria di alcuni singoli fino all’importanza del gruppo, ecco i motivi.

Bologna: ecco i numeri di una stagione fantastica

La Roma perde in casa dell’Atalanta alla terzultima di campionato e il Bologna è matematicamente in Champions League. A sessant’anni di distanza dallo scudetto del 1964, i rossoblù tornano nei piani alti della classifica, coronando dieci mesi di fatiche, vittorie e speranze.

Una cavalcata iniziata con la sconfitta appunto rimediata al Dall’Ara contro il Milan e quattro pareggi nelle prime sei partite. Gli uomini di Thiago Motta hanno cominciato a macinare punti fra ottobre e novembre, quando a San Siro è arrivato il 2-2 con l’Inter e l’1-0 casalingo contro la Lazio.

Sono le  vittorie interne contro Torino, Roma e Atalanta a portare i rossoblù a parlare seriamente di Europa.

Gli stop contro Udinese e Cagliari riportano gli emiliani coi piedi per terra ma un altro pareggio a San Siro, stavolta con il Milan, risolleva il morale: si ricomincia a sognare.

Poi sei vittorie consecutive e la sconfitta contro l’imbattibile Inter, e ancora: le trasferte a Roma e Napoli,  sei punti.

L’attesa della matematica qualificazione è arrivata  il 12 maggio: un momento storico per il Bologna, generazioni diverse unite per tornare finalmente a sentirsi di nuovo fra le squadre più importanti d’Italia.

Cos’ha portato Thiago Motta

Quello che Thiago Motta ha portato a Bologna è sicuramente la consapevolezza e l’importanza del gruppo.

Fondamentali inoltre le individualità che hanno lasciato veramente il segno come Zirkzee e Orsolini.

Subentrato il 12 settembre 2022 all’esonerato Sinisa Mihajlovic, Thiago Motta prende le redini di una squadra in difficoltà e chiude il campionato 2022/23 con a quota 54, facendo il record di punti in casa rossoblù, con 13 vittorie, 9 pareggi e 10 sconfitte: numeri che hanno fatto  da apripista a quelli ottenuti in questa stagione.

Tutto questo è figlio di un gioco fluido, aggressivo ma elegante, offensivo ma ultra-difensivo con moduli da 4-1-4-1 che funzionano a meraviglia.

Uno spettacolo in campo che è piacevole guardare, anche se non arrivano i tre punti. Quello che ha portato Thiago Motta è sicuramente una mentalità vincente, visto anche il suo passato da calciatore, e la voglia di non mollare mai.

Ora il tecnico italo-brasiliano è a un passo dall’addio e sempre più vicino alla panchina della Juventus, ma rimarrà sempre nelle pagine della storia del Bologna come l’uomo che arrivò in Champions League.

Una stagione impossibile da dimenticare per ogni tifoso del Bologna ma anche per gli addetti ai lavori e non solo; 38 partite che hanno regalato emozioni fortissime a chi aspettava da tempo e chi magari più giovane non ha mai vissuto.

Un Bologna che si prende la rivincita delle piccole (che poi tanto piccola non è) e fa la voce grossa con quelle considerate grandi d’Italia.

Nella speranza che, con o senza Thiago Motta, il Bologna possa continuare a scrivere la storia mantenendo un posto in Europa.

Perché sognare non rende più deboli ma ti fa sentire capace di poter fare tutto.

 

Chiara Del Buono