Dopo la pessima prestazione contro la Spagna e la modesta, faticata vittoria con Israele, i tifosi della Nazionale Italiana hanno fatto sentire a gran voce il loro disappunto circa le performances della squadra. E se le Furie Rosse sono sembrate, effettivamente, assai fuori dalla nostra portata, ci si aspettava almeno che contro gli Israeliti i nostri tirassero fuori il carattere e dessero una prova, quanto meno, di orgoglio ferito che vuole riscatto.

Così non è stato: gli Azzurri si sono imposti di misura dopo un primo tempo assolutamente mediocre, grazie alla rete di Ciro Immobile. E, passato il tempo necessario per metabolizzare il tutto, i sostenitori italiani si sono espressi in maniera chiara soprattutto contro Gian Piero Ventura, giudicato  mister inadeguato per condurre questa Nazionale che presenta già, di suo, un problema di qualità non particolarmente brillante.

Abbiamo provato a chiedere l’opinione dei tifosi su Twitter e il risultato è stato abbastanza definitivo: il 77% dei partecipanti ritiene Ventura il responsabile principale dello scarso rendimento dell’ undici azzurro. In molti hanno definito il commissario tecnico  “presuntuoso e troppo fermo nelle sue convinzioni”, soprattutto dopo il tanto discusso modulo schierato contro la Spagna, che possiede  il centrocampo attualmente più forte, oseremmo dire, del mondo.

Sicuramente vi sono alcuni punti da considerare. Per Gian Piero Ventura, chiamato a sostituire Antonio Conte, il compito è stato e sarà senza dubbio arduo e scomodo. L’attuale tecnico non annovera di certo la capacità dell’allenatore pugliese di accendere un vero e proprio “fuoco sacro” nei  ragazzi. E’ piuttosto uno spirito libero, un passionale abituato a seguire i suoi istinti del momento.

Allenare un gruppo di calciatori non avvezzi a lavorare insieme, talvolta provenienti da campionati differenti dal nostrano, non è già agevole di suo. Ancor più, se il mister ha lavorato quasi sempre in piccole dimensioni di provincia, con tempi dilatati nel conseguire un successo, e condurre il Torino in Europa League non è esattamente disputare una qualificazione al Campionato del Mondo. Un campionato che l’Italia ha conquistato quattro volte ed  in cui è, quasi obbligatoriamente, chiamata a essere parte in causa.

Non vorremmo fare di Gian Piero Ventura il solito “capro espiatorio” che tanto ci aggrada trovare in ogni circostanza. L’Italia di recente ha sempre conquistato il passaggio alle competizioni agevolmente (l’ultimo play off risale a circa venti anni fa), ma è pur vero che la qualificazione è ancora possibile, soprattutto se arrivasse un’avversaria abbordabile.

La verità è che, al momento, non si può decretare il fallimento di Ventura quale commissario tecnico azzurro. Solo un’ eventuale esclusione dal Mondiale può farlo. Per ora, possiamo solo sottolineare i suoi errori, ancor più evidenti se si tratta di un allenatore che non possiede un palmares ricco di titoli; ma non possiamo neanche assolvere totalmente gli interpreti in campo: interpreti che non sono più Cannavaro, Nesta, Pirlo, piuttosto che Rivera o Tardelli. L’Italia ha sicuramente vissuto tempi migliori e, per andare avanti, deve fare quel che meglio le riesce. Che non è certo il tiki taka o la spregiudicatezza della Spagna: non è indossando semplicemente un modulo offensivo che si può trasformare la sua essenza.

Daniela Russo