È una lotta per la Champions League stupenda e avvincente come non accadeva da anni in Serie A. Se lo scudetto è ormai una pratica archiviata già a febbraio dall’Inter, non si può dire altrettanto (e aggiungeremmo per fortuna) per la lotta per il quarto posto perché a contendersi la qualificazione ci sono ben sette squadre. Abbiamo quindi provato ad analizzare il momento di ogni protagonista in lotta per l’Europa che conta con il giornalista e telecronista di Sky Sport Riccardo Gentile, esaminando la rosa, il calendario e il momento della stagione di ciascuna formazione.

La Juventus doveva essere la rivale scudetto dell’Inter e invece ha collezionato 6 punti nelle ultime sette gare, con un media da retrocessione: rischia di mettere in discussione la qualificazione in Champions?

La Juventus sta facendo più o meno il campionato che era prevedibile che facesse. È una squadra poco equilibrata tra i reparti per la forza dei giocatori che ha a disposizione. Penso a un attacco con grande vastità di scelte, con ottimi giocatori. Penso a una difesa affidabile nei titolari. Se penso al centrocampo, però, la Juventus ha un gap importante rispetto alle altre squadre, in particolare con Inter, Milan e anche Napoli. La crisi di risultati parla chiaro: dopo la sconfitta contro l’Inter a San Siro è iniziato un momento molto complicato per la squadra di Allegri, dove si è visto il grande divario con i nerazzurri. Credo che per la Champions, considerando anche l’ipotetico quinto posto, la classifica della Juve sia confortante. È chiaro però che non deve mollare e deve reagire a questa striscia di risultati negativi. Sinceramente mi aspetto che lo faccia.

Passiamo al Bologna. Nonostante la sconfitta contro l’Inter, possiamo ancora ritenerla la favorita per il quarto posto?

Non è un “peccato” perdere contro l’Inter, perché contro l’Inter stanno perdendo tutte. Il Bologna ha fatto la sua partita, nel secondo tempo meritava anche di pareggiare. Quindi sì, per me è assolutamente ancora in lizza. È chiaro che è andata e sta andando contro ogni pronostico, molto oltre le aspettative, facendo un campionato clamoroso. Tutti si aspettano che cada prima o poi, ma la sconfitta contro l’Inter non possiamo ritenerla una caduta che ridimensiona le aspettative della squadra di Thiago Motta. La squadra sta bene, gioca bene, continua a seguire le direttive del suo allenatore. Poi ovvio che se guardi dietro ci sono squadre che sulla carta sono più forti come la Roma, l’Atalanta e il Napoli. Ma il campo dice che il Bologna merita di stare lì ed è giusto tenerla in considerazione.

Attenzione però alla Roma di De Rossi. Attualmente sembra essere la squadra che più possa insidiare il Bologna nella lotta Champions: cosa ha portato il nuovo allenatore ai giallorossi?

I risultati e le prestazioni parlano per De Rossi. Ancora non c’è stato nessun inciampo da parte della Roma. Sicuramente è stato agevolato nell’approccio da una piazza che conosce molto bene. È riuscito a esaltare le caratteristiche di alcuni giocatori che venivano un po’ soffocate nel sistema di gioco precedente. Il calendario poi in qualche modo ha aiutato l’allenatore in questo filotto di risultati utili, giocando per lo più con squadre che lottano per non retrocedere. Però i meriti sono suoi, perché non era facile l’approccio da allenatore esordiente in serie A. Ha dei grossi meriti, così come i giocatori che lo hanno agevolato in questo, venendogli incontro e ascoltando le sue richieste. La Roma per la Champions c’è, è innegabile. Si è ripresa, ascolta il suo allenatore e non si arrende, come nei minuti finali contro la Fiorentina. È chiaro che nella corsa con il Bologna l’impegno in Europa League sarà determinante.

Per quanto riguarda l’Atalanta, cosa ci dobbiamo aspettare dalla squadra di Gasperini?

L’Atalanta negli ultimi tempi non ha avuto un calendario molto facile, tra campionato ed Europa League e sicuramente questo ha condizionato i risultati. Però ha una rosa profonda e questo consente a Gasperini di poter cambiare. Secondo me è un’altra squadra che lotterà fino alla fine per entrare in Champions. Il calendario sarà sulla carta poi più agevole, anche se trovarsi contro squadre che lottano per non retrocedere a fine stagione potrebbe essere un’arma a doppio taglio.

Napoli fuori dalla Champions, unico obiettivo rimasto è il quarto posto: con Calzona la rimonta è possibile?

Peccato innanzitutto per l’eliminazione con il Barcellona, in una partita in cui il Napoli avrebbe potuto pareggiare, ma esce comunque a testa alta. Il focus adesso è solo sul campionato: il quarto posto non è semplice, ma se ci fosse la possibilità di qualificarsi con il quinto posto in classifica aumenterebbero chiaramente le opportunità. La rimonta per me è fattibile, ma deve risolvere il problema difensivo che si porta dietro da inizio stagione. Il Napoli prende troppi gol, almeno uno a partita e per centrare l’obiettivo Champions, Calzona deve essere bravo a risolvere questo problema. Le sensazioni con il nuovo allenatore sono buone perché la squadra sembra aver ripreso a giocare il calcio che conosce. Le qualità nella rosa ci sono per poterci provare fino alla fine.

Fiorentina troppo discontinua, troppi punti persi nel finale delle partite: cosa manca alla squadra di Italiano per fare il definitivo salto di qualità?

La Fiorentina non sta vivendo un momento eccellente in campionato, pareggia molto e vince poco. Parte sempre molto bene, ma prende troppi gol nei minuti finali. Forse inizia a pesare l’impegno del giovedì. La vedo un po’ più indietro rispetto alla Roma in termini di gioco, organizzazione e risultati, ma a livello di classifica è lì e quindi bisogna tenerla ancora in considerazione. Se non dovesse centrare la qualificazione in Champions, nessuno punterà il dito contro Italiano. Non credo abbia tradito le attese.

Le dimissioni di Sarri, l’eliminazione dalla Champions e l’assenza di risultati positivi in campionato: quanto rischia la Lazio di rimanere fuori dall’Europa?

Con le dimissioni di Sarri si è evinto che un problema nella Lazio effettivamente c’è. L’anno scorso la squadra ha fatto qualcosa di straordinario, oltre alle aspettative anche e sopratutto per merito dell’allenatore. Quest’anno, al di là della Champions in cui ha fatto un percorso lineare e della Coppa Italia in cui è ancora in lotta, la differenza in campionato rispetto a quanto visto nell’ultima stagione è enorme. La scalata per la Lazio è molto più complicata per i punti di distacco in classifica e per alcuni giocatori che l’anno scorso hanno fatto la differenza e che quest’anno stanno venendo meno. Felipe Anderson non è quello visto nella passata stagione per brillantezza, gol e assist; Immobile e Zaccagni sono meno incisivi a livello realizzativo, ma sicuramente non sono stati agevolati dai tanti stop per infortuni. Le dimissioni di Sarri non so se possano fare bene. A breve termine forse sì in termini di risultati, ma non so a lungo termine perché sostituire Sarri e trovare un allenatore con quelle capacità non è semplice.

Martina Giuliano