Una vita da film.

Anzi di più, un film della (propria) vita.

E’ stato l’attore britannico James Corden a interpretare sul grande schermo Jamie Vardy, attaccante del Leicester City con una storia personale così fuori dall’ordinario da meritare di essere trasformata in una sceneggiatura prima e in un film poi diretto da Adrian Butchart.

Gli elementi, del resto, ci sono tutti.
Il più forte quello di essere riuscito a trasformarsi in meno di quattro anni da calciatore di periferia a campione affermato.

Nato a Sheffield, Vardy ha iniziato la sua carriera a sedici anni nel settore giovanile dello Stockbridge quando, per sbarcare il lunario, lavorava in una fabbrica siderurgica guadagnando 30 sterline a settimana.

Inizialmente scartato dai vari provini perchè ritenuto troppo basso, anche dal primo per lo Stockbridge, Jamie pensa di smettere.
“E’ stato il punto più basso della mia carriera – dichiarerà in seguito – Il bello è che dopo quel rifiuto crebbi 20 cm di colpo. Però ero demotivato, per 8 mesi non toccai più un pallone. Essere respinto dalla squadra che ho sempre tifato fu uno choc”.
Poi però si riprende, si rimette in gioco e nello Stocksbridge ci entra.

Sessantasei gol in tre anni.

Nel 2007 viene coinvolto in una rissa in un pub prendendo le difese di un amico disabile.
Il risultato una condanna per violenza privata che lo costringe a indossare una cavigliera elettronica per sei mesi.

Ma nonostante tutto Jamie continua imperterrito per la sua strada.

Notato per il suo grande talento e la forza di carattere da un buon numero di squadre, viene reclutato dal FC Halifax Town e dalla Fleetwood Town; ma militando a lungo in Conferenze South (le serie dilettantistiche del calcio inglese), Vardy deve alternare, per sbarcare il lunario, la carriera di giocatore al lavoro di metalmeccanico in una fabbrica siderurgica della sua città.

La svolta arriva nel 2012 quando, già venticinquenne, entra in Championship grazie al Leicester City che lo acquista per un milione di sterline.
Una cifra record: prima di lui nessun calciatore militante nel calcio dilettantistico inglese era stato ingaggiato per con una somma del genere.

Non solo: l’esordio in massima serie per Vardy avviene solo due anni dopo, il 31 agosto del 2014 nella partita contro l’Arsenal. Pochi giorni dopo Vardy realizza la sua prima rete in Premier League, nella vittoria contro il Manchester Utd, terminando la prima stagione in Premier con 34 presenze e 5 gol.

La stagione successiva, sotto la guida del tecnico Claudio Ranieri, trova molto spazio nelle strategie di gioco del nuovo allenatore: va a segno per undici partite di campionato consecutive (13 reti realizzate), superando il record di gol segnati in partite consecutive di Premier League appartenente a Ruud van Nistelrooy e conclude la stagione con 24 reti in 35 presenze in campionato, secondo solo al centravanti del Totteham Harry Kane.
Nella stessa stagione, Vardy trascina il Leicester in vetta alla classifica, riuscendo ad ottenere prima la qualificazione alla fase a gironi per la Champions League poi, grazie al pareggio tra Chelsea e Tottenham, il titolo di campione d’Inghilterra.

Vardy ha esordito nella Nazionale inglese nel 2015 in un’amichevole finita in pareggio contro l’Irlanda; nel 2016 che realizza il suo primo col contro la Germania con un colpo di tacco al volo; convocato anche per gli Europei 2016 in Francia, Vardy segna il suo primo gol contro il Galles e un altro gol contro la Spagna.

Se non è una vita da film questa…

Silvia Sanmory