Frosinone-Roma: 80 km circa è la distanza tra le due città ma tra le due realtà c’è un abisso, ecco perchè può essere definito il derby degli opposti.

Lo dicono le città: Frosinone, infatti, è una provincia che sfiora i 50.000 abitanti, mentre l’area comunale compresa dalla Capitale raggiunge i 3 milioni di persone. Vista la forbice, non c’è da meravigliarsi se gli 8.000 spettatori dello stadio Matusa, che per l’occasione sarà tutto esaurito, riempirebbero solo un misero spicchio dell’Olimpico, capace di contenere 70.000 persone.

Lo dice la storia. E’ la prima volta nella massima serie per il club ciociario arrivato dalla Lega Pro: una scalata nel segno dell’allenatore Roberto Stellone, romano doc. La distanza tra i due club è sottolineata anche dal singolare dato secondo il quale, nella stagione 1992-1993, mentre Francesco Totti esordiva tra i professionisti nella massima serie, il Frosinone chiudeva al 13° posto nella classifica del Campionato Nazionale Dilettanti.

Lo dicono le cifre: La squadra ciociara è la formazione di Serie A con il monte ingaggi più basso, appena 8 milioni, mentre la Roma con 113 milioni è seconda solo alla Juventus (124). La forbice si allarga ulteriormente se si guarda ai singoli. Stellone percepisce ben 28 volte meno del suo collega giallorosso: 100 mila euro contro 2,8 milioni. Inoltre, i giocatori meno pagati dai giallorossi, ovvero Gyomber e Palmieri, sarebbero – con 350mila euro – i più pagati del Frosinone siccome lo stipendio più alto che sborsano i ciociari è quello di Longo, attaccante da 300mila euro a stagione. Un abisso in confronto allo stipendio di De Rossi, che è quello più alto del club giallorosso: 6,5 milioni di euro a stagione. In sostanza lo stipendio del romanista basterebbe per pagare tutta la rosa del Frosinone.

Lo dicono gli obiettivi. La Roma di Garcia punta allo scudetto, i canarini, lottano per una salvezza che sarebbe anch’essa storica.

Nonostante le differenze tra i due club, Frosinone-Roma sarà una partita da ricordare.

Caterina Autiero