I Mondiali in Qatar hanno ufficialmente preso il via dalla scorsa domenica e si sono già contraddistinti per momenti top e momenti flop.

I Mondiali in Qatar, per questo strano inverno calcistico del 2022, hanno preso il via tra tante polemiche. Le critiche non accennano a placarsi, ma la competizione a cui ogni giocatore professionista aspira sta viaggiando sulla scia di momenti top, oltre che flop.

Tanti sono gli episodi, in un modo o nell’altro, che si stanno contraddistinguendo ma alcuni hanno catturato più di altri l’attenzione del pubblico di tutto il mondo. Così come degli appassionati di calcio in Italia, la grande assente in Qatar. La ferita resterà aperta ancora a lungo, inutile negarlo, ma le distrazioni sono sempre più numerose.

Mondiali in Qatar, i momenti top a cui il mondo ha assistito fino a questo momento 

Il primo momento top da annoverare, saranno certamente tutti d’accordo, è quello in cui Simon Kjaer ha consegnato la fascia al suo amico, connazionale, capitano: Christian Eriksen.

È passato più di un anno da quel maldetto 12 giugno del 2021 quando l’ormai ex giocatore della Serie A accusò il malore che l’ha portato a dover convivere con un defibrillatore.

Dal buio più totale alla rinascita: come un fiore che (ri)sboccia, il danese ha dimostrato che si può rinascere. È stato perciò uno dei momenti più emozionanti visti fin qui, grazie alla Danimarca e con Kjaer che da eroe negli Euro2020 è diventato colui che ha passato il proprio testimone, simbolo di speranza e di coraggio.

Il secondo momento top ha come protagonista la Nazionale Giapponese. Non solamente per la vittoria impronosticabile ottenuta contro la Germania. Ma anche e soprattutto per il senso di civiltà, educazione, rispetto che ancora una volta i giapponesi in silenzio hanno avuto modo di mostrare al mondo intero.

La gioia per i tre punti guadagnati, contro avversari di valore nel Gruppo E, non ha prevalso sulla volontà di far trovare, dopo la gara, uno spogliatoio ineccepibile. Tutto in ordine e niente da aggiungere. Così come avvenuto sugli spalti, dove i tifosi hanno raccolto qualsiasi rifiuto. Il Giappone, ancora una volta, si è contraddistinto e ha insegnato ai Paesi di tutto il mondo che per rispettare il prossimo basta, a volte, anche davvero poco.

Il terzo momento top, per la forza del gesto che è stato mostrato a pochi minuti dall’inizio del match, vede in primo piano la Germania. I tedeschi alla fine non hanno ottenuto la vittoria contro il Giappone, appunto, eppure la foto che li ritrae ha fatto il giro del mondo.

Dopo la presa di posizione da parte della FIFA contro le fasce arcobaleno, infatti, la Nazionale Tedesca ha deciso di compiere un gesto netto, deciso: quello di sfruttare la foto di rito scattata prima della gara per mostrarsi in diretta mondiale con la mano davanti alla bocca. Proprio per denunciare i diritti non concessi dal Qatar. Una sola parola: coraggio.

Mondiali in Qatar, i momenti flop della competizione fin qui

Momenti flop, purtroppo, ce ne sono stati fin da prima dell’inizio della competizione. Le inchieste riguardanti le morti dei migranti registrate per la costruzione degli stadi restano aperte e ancora da chiarire. E il primo momento che da menzionare, oltre questo, continua a riguardare l’atteggiamento della FIFA proprio nei confronti delle diverse federazioni.

Le scelte di limitare i simboli in difesa dei diritti delle comunità LGBT rappresentano una delle pagine più tristi di questo Mondiale in Qatar. Perché lo sport è anche veicolo di cultura, è anche un mondo da cui può e deve provenire il giusto esempio.

A tal proposito, a ‘Radio Punto Nuovo’, è perciò intervenuto Marco Arlati, presidente ‘Arcigay Bergamo Cives’ con delega allo sport. Queste sono state le sue parole: “Più la FIFA impone decisioni folli, più ci sarà rumore da parte delle iniziative perpetrate dalle Nazionali”.

Altri due momenti flop, invece, possono essere messi sullo stesso piatto della bilancia. Perché da un lato c’è stata l’Argentina e dall’altro la Germania. La stra-favorita alla vittoria finale e una delle nazionali più importanti e forti sulla carta a livello europeo, infatti, si sono viste sopraffare dalla tenacia e dalla forza di volontà dell’Arabia Saudita, la prima, e del Giappone la seconda.

Due sconfitte arrivate contro ogni aspettativa. Ma che hanno fatto registrare due brusche frenate per due gruppi che adesso, se vogliono superare la fase a gironi e approdare agli ottavi della competizione, devono metterci tanto di più. Concentrazione, volontà, gol. E molto altro.

Alessia Gentile