Paulo Dybala ha voluto partecipare al Mondiale in Qatar più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Aveva appena ingranato la quinta con la Roma quando sopraggiungeva l’infortunio contro il Lecce, immediatamente dopo aver realizzato un calcio di rigore.

Era il 9 ottobre.

La paura, la disperazione della piazza giallorossa all’evidente gravità della lesione, l’angoscia di Mourinho ai microfoni. I presagi c’erano,  tutti dei peggiori.

Alle porte della convocazione di Scaloni, si profilava l’ennesima delusione.

 

Non è stato facile, il 2022, per l’attaccante argentino.

Le vicende con la Juventus sono oltremodo note e la sua ultima partita allo Stadium, conclusasi tra i singhiozzi, è stata solo la punta di un iceberg di un periodo sofferto e complicatissimo per il ragazzo di Laguna Larga.

L’approdo alla Roma, la relativa accoglienza dei tifosi della Lupa sono stati una cura che ha gradualmente guarito le sue ferite, restituendogli serenità, voglia di essere utile e protagonista.

Ma soprattutto la Roma gli ha dato la cosa che maggiormente Paulo agognava: la chiamata in Albiceleste.

Quel 9 ottobre, e i giorni seguenti, tutto sembrava poter crollare. Di nuovo.

Dybala – che non è mai stato un remissivo, al contrario di quanto la narrativa racconta – ha imparato una grande lezione in casa Juventus. Ha imparato che le cose non vanno quasi mai come si desidera: tuttavia ci sono volte in cui devi tentare il tutto per tutto.

E così ha fatto.

Supportato e coadiuvato dallo staff medico della Roma, l’argentino  ha iniziato un programma di recupero duro, intenso e all’avanguardia, con il quale ha ribaltato completamente le previsioni di recupero.

Perché se le prime stime per il suo ritorno in campo parlavano di gennaio, l’attaccante ha lavorato talmente tanto e bene da rispondere presente all’ appello del CT dell’Argentina.

Un recupero record, che nessuno si aspettava, con tanto di complimenti del Commissario Tecnico alla società giallorossa per la gestione del caso.

Dybala è sempre stato consapevole che per lui lo spazio in Nazionale è esiguo. Già nel 2018 in Russia non ha avuto modo di mettersi in mostra e non si è mai fatto illusioni su un cambiamento imminente. Specie in questo Campionato, così importante per Lionel Messi.

Tuttavia non ha mai nascosto quanto sia importante per lui fornire anche il più piccolo contributo, se ciò può servire a quella maglia che per lui è “la mas linda”.

Prima della finale contro la Francia è rimasto in silenzio a guardare i compagni dalla panchina, godendo solo di una quindicina di minuti contro la Croazia.

Sottolineare che avrebbe meritato più spazio non è reato, ma tant’è. 

Ieri sera si è trovato a subentrare negli ultimissimi momenti dei supplementari, con il gravoso compito di partecipare alla roulette dei calci di rigore decisivi. E non era cosa da poco, considerando che tutti coloro che sono subentrati con questo infausto compito hanno sempre fallito dagli 11 metri.

Paulo, invece, ha conservato la freddezza giusta per realizzare il secondo rigore della serie. E dire che lui nei calci di rigore è sempre stato sotto esame, alla Juve.

Poco prima con un ottimo intervento difensivo aveva bloccato Mbappé, evitando un sicuro pericolo alla propria squadra.

Insomma, il suo contributo, anche se ridotto, non è mancato.

E giustamente oggi si gode i suoi piccoli attimi di celebrità, coniugati alla sua immensa gioia: quella di aver realizzato il suo sogno di bambino (e quello di di suo padre!) e quella di essersi finalmente lasciato alle spalle un anno difficile, cancellandolo con la più prestigiosa delle vittorie.

Sovente i tifosi bianconeri hanno parlato di Paulo Dybala come di un ragazzo presuntuoso. Io, al contrario, ho visto durante tutto Qatar 2022 una persona molto umile, sicuramente desiderosa di giocare, ma che ha anteposto gli interessi del gruppo ai propri senza farne un dramma.

Che poi è un atteggiamento che ha mostrato sempre anche in bianconero, ma si sa, dipende sempre da cosa si vuol vedere.

Ho trovato, inoltre, estremamente bello che abbia ringraziato sui suoi social la Roma per averlo sostenuto e aiutato a recuperare dall’infortunio nei tempi necessari.

Paulo Dybala
Fonte: stories Instagram Paulo Dybala

Intanto lui torna a casa con un pezzo di rete come ricordo, una. medaglia d’oro in più nella propria  bacheca e l ‘autostima accresciuta da questo titolo mondiale che in fondo sa un po’ di redenzione.

La Roma lo sta aspettando a braccia aperte.

Daniela Russo