Quarta vittoria di fila, un filotto di 12 punti che la fanno balzare a ridosso dei primi posti: è così che la Juve risorge dalla sua crisi di inizio campionato e mette il fiato sul collo alle squadre di vetta. Meno tre punti dalla Roma, meno quattro da Fiorentina e Napoli, meno sette dalla capolista Inter (ma queste ultime tre hanno una partita in meno). Un’altra dimostrazione di solidità per i campioni d’Italia in carica che, tra l’altro,  non incassano gol per la terza gara consecutiva tra Serie A e Champions League.

Nel primo tempo i bianconeri soffrono durante il primo quarto faticando a trovare spazi. Gli uomini di Ballardini sono attenti e reattivi. Con pazienza la Juve prova a imporsi: possesso palla, movimenti, coinvolgimento degli esterni (in questa partita Allegri si è affidato  a Evra e Cuadrado). Le occasioni più nitide capitano sulla testa di Bonucci e sui piedi del tanto atteso ex, Dybala, ma il primo tempo si chiude a reti inviolate.

E’ nella ripresa che la Juve inizia a pressare e a cercare con più convinzione il gol. Al ’54 la coppia d’attacco bianconera costruisce il vantaggio: da un traversone del giovane talento argentino Mandzukic sovrasta Struna nello stacco aereo e di testa firma il sesto gol stagionale.

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Ogni volta che il croato segna la Juve vince e quindi Ballardini prova a dare una scossa ai rosanero inserendo Quaison e Trajkovski per Hiljemark e Gilardino, ma Buffon non è praticamente mai stato impensierito.  Anche Allegri decide di cambiare uomini: il tecnico punta sulla velocità di Morata al posto del fisico del bomberone ma si copre con Lichtsteiner al posto di Cuadrado.

I tre punti sono importanti e la partita non deve sfuggire di mano. All’89’ Sturaro chiude i conti su assist geniale di Pogba. Allo scadere Zaza su servizio di Morata cala il tris.

L’operazione rimonta, cominciata un mese fa nel derby di Torino, prosegue rapidamente. Quinto posto in attesa dei posticipi, ma il messaggio è chiaro: la Juve è in corsa.

Caterina Autiero

(*immagine da lastampa.it)