Continua il nostro #RoadTo… in occasione dei big match di serie A. La 14° giornata prevede un Monday Night ricco di emozioni, una gara dove può succedere di tutto e in cui sono in gioco le sorti del  campionato, per l’una o l’altra squadra o per le inseguitrici. Napoli-Inter è una sfida spartiacque. I Nerazzurri sono primi con 30 punti,  inseguiti, oltre che dalla Fiorentina, dal Napoli a meno due. L’Inter potrebbe iniziare la fuga o potrebbe esserci il sorpasso degli Azzurri o ancora potrebbe restare tutto invariato e a beneficiarne potrebbero essere le altre. La sfida del San Paolo si carica di significato e si tinge di tricolore per un inedito scontro al vertice.

Inedito come il nostro #RoadToNapoliInter con l’intervista doppia realizzata per l’occasione a due colleghi estremamente ironici e amati dalle rispettive tifoserie. La “verace” firma de Il NapolistaAnna TriesteChristian Recalcati, la voce delle telecronache nerazzurre su Mediaset Premium,  ci raccontano il loro big match: tra una battuta e un elogio all’avversario entrambi “volano basso” senza sbilanciarsi sull’esito finale della partita, figurarsi sul sogno scudetto.

Iniziamo con uno  sguardo al passato: era più forte il Napoli di Maradona o l’inter di Mourinho?

AnnaMa non si possono paragonare! Mettere sullo stesso piano l’Inter di Mou e il Napoli di Maradona è come paragonare la scapigliatura milanese con la rivoluzione partenopea del ’99. In entrambi i casi dopo è tornato tutto come prima ma non mi pare che a Milano dopo Mou sia stata fondata una nuova religione. A Napoli  sì. Dopo Maradona, infatti, Napoli è diventata la Betlemme del pallone.

Christian:  Sono due epoche troppo diverse, difficile fare un paragone. Il Napoli di Maradona era una squadra completa e poi c’era lui che faceva ciò che voleva ma era un calcio più lento rispetto all’epoca di Mou. L’Inter del triplete aveva tanti buoni giocatori ma non il campionissimo che risolveva le partite, forse potremmo dire che quel Napoli viene ricordato per Maradona mentre l’Inter come squadra.

Inter e Napoli  in vetta alla classifica (rispettivamente 1° e 2° posto): a inizio campionato lo avresti mai immaginato?

Anna: L’ad della Juve Marotta aveva detto: “E’ l’anno dell’Inter“. E io, non so voi, tendo sempre a fidarmi dei calcoli e delle valutazioni che fa Marotta .

Christian: Sinceramente non mi aspettavo una partenza così nè dall’Inter nè dal Napoli. Credevo che ci sarebbero state Juve e Roma in fuga e Napoli e Inter a inseguire.

Fiorentina, Roma, Juve, Milan, Lazio (oltre, ovviamente, all’avversario di questa sera): chi tra queste temi di più per la corsa ai primi tre posti? 

12091431_10208174099257122_6877894679757870105_oAnnaLa Juve. Mai dare per spacciata la Juve. E’ come la DC. Risorge sempre dalle sue ceneri e quando meno te l’aspetti,  zac ti sforna un premier.

Christian: Sono certo che la Juve rientrerà tra le prime tre. Napoli e Roma saranno fastidiose.

Il tricolore manca da un bel po’ ad entrambe: credi possa essere l’anno giusto?

AnnaNon posso rispondere, sto effettuando una “manovra Sarri

Christian: Tutto può succedere, mai dire mai. Essendo ottimista voglio credere al fato chiamando in causa lo scudetto 1988-89 in cui l’Inter di Trapattoni all’andata perse solo una partita, contro la Fiorentina, prendendo 4 gol.

A fine campionato sarei contento/a  se la mia squadra arrivasse… ?

AnnaDiciamo che l’inno della Champions mi piace un poco poco poco di più di quello dell’Europa League, ma solo perché sono una grandissima fan di Handel.

Christian: Basterebbe entrare tra le prime tre, arrivare nell’Europa che conta.

Entrambe le formazioni attualmente hanno in comune una difesa quasi inespugnabile, il Napoli dispone della seconda miglior difesa in campionato, seconda appunto dopo quella nerazzurra, quale delle due sarà più decisiva nella sfida e quale la più longeva?

AnnaQuella dell’Inter, ovvio. Per il Napoli sarà difficile esprimere il gioco chiesto da Sarri. E poi, proprio “fisicamente” parlando, l’interdizione interista è affidata ad uomini che potrebbero essere la custodia dei calciatori offensivi del Napoli.

Christian: Credo che sulla base sei numeri dei due reparti sarà difficile che stasera possano esserci goleade, subiscono poco entrambe. Sulla longevità credo dipenderà dagli infortuni: entrambe hanno trovato solidità con alcuni uomini. 

In attacco potrebbe esserci un duello tutto argentino  tra Higuain e Icardi: assegneresti un aggettivo per descrivere entrambi i bomber?

AnnaHiguain indolente; Icardi sfacciato. 

Christian: Per come sta giocando ultimamente Icardi lo definirei statico rispetto a Higuain. Pipita è uno che si muove tanto, ruba palla, crea spazi: è esperto rispetto al giovane Icardi.

Un giocatore della squadra avversaria che farebbe comodo alla tua formazione?

AnnaGuarda, non è proprio un giocatore ma in quanto appartenente a un tesserato FC Inter è come se lo fosse: “o’ mazz” … ehm,  pardon,  la fortuna proverbiale di Mancini

Christian: Higuain subito: è un giocatore che fa la differenza.

Se avessi l’opportunità di caricare la squadra prima di scendere in campo cosa diresti? 

Anna: “Al lavoro e alla lotta!”

Christian: “Non mollate mai, pressate, andate su ogni pallone, per fermarli bisogna soffocarli” 

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Dove, con chi vedrai la partita? 

AnnaNon lo so ancora, di solito decido sempre all’ultimo minuto. Le vicissitudini professionali degli ultimi anni  tra Napoli e Roma mi hanno abituata a non fare programmi con largo anticipo.

Christian: Sarò allo stadio, al fianco di Auriemma.

Hai un rito scaramantico? Ce lo riveli?

AnnaStrofinio tetta sinistra con mano destra.

Christian: In telecronaca non preparo nulla, scrivo solo la formazione avversaria: nessuna statistica, nessun dato sulla classifica, nulla.

Sbilanciatevi: pronostico…?

AnnaA Napoli chi fa pronostici sulle partite viene mandato a lezione di salsa e merengue da Zuniga, non lo sai? 

Christian: Impossibile fare pronostici; sarà under e sarà decisa da un episodio.

Nessun risultato azzardato, lodi agli avversari o risposte evasive: così i nostri protagonisti provano a sdrammatizzare e a scacciare l’ansia per l’attesa di una partita davvero importante.

Caterina Autiero