Terminata la sessione estiva del calciomercato della Lazio, ora è tempo di bilanci.

 La squadra ha portato a termine quella che è – ormai da qualche anno – la sua strategia: puntellare la rosa titolare con innesti utili ad affrontare i tre impegni settimanali di questa stagione.

L’ufficialità dell’arrivo di Escalante, la scorsa annata, lasciava presagire un mercato da Champions, con gli acquisti giusti e qualche grande colpo.

Il centrocampista argentino, arrivato a parametro zero, rappresenta (sulla carta) un’alternativa a Lucas Leiva, con caratteristiche  però più simili a quelle di Marco Parolo. In ogni caso, un’ottima riserva per quanto ha fatto vedere fino a oggi.

Stesso discorso vale per Akpa-Akpro; l’ivoriano, arrivato a zero dalla Salernitana, nelle prime gare ufficiali (e soprattutto nell’amichevole contro il Frosinone) ha dimostrato di poter essere un’ottima arma nelle mani di Inzaghi.

La piazza romana, si sa, è difficile da accontentare e la telenovela Silva ha lasciato strascichi non indifferenti in questa difficile estate di trattative.

Lo spagnolo – infatti – aveva raggiunto un accordo verbale con la società, tanto da far sbilanciare sia Inzaghi che Immobile. A dimostrazione di quanto il suo arrivo fosse solo una questione da mettere nero su bianco.

Sul filo del rasoio, però, il centrocampista in uscita dal Manchester City ha optato per un ritorno in patria, firmando con la Real Sociedad.

Una doccia fredda per tifosi e società, che ha portato ad un duro comunicato di Igli Tare, arrivato direttamente dai canali ufficiali della Lazio.

La decisione di Silva sembrerebbe dovuta alla voglia di chiudere la carriera in patria – come del resto fanno in molti – e senz’altro non ci sono motivazioni economiche dietro la virata improvvisa dello spagnolo.

Buona fortuna, David. Ce ne faremo una ragione. Forse, ce la siamo già fatta.

A risollevare l’umore ci pensa Pepe Reina; il portiere ex Milan arriva alla Lazio a parametro zero e si aggrega alla squadra già durante il ritiro di Auronzo di Cadore.

Un portiere di esperienza che può far comodo soprattutto in ambito europeo, dove la sua esperienza può portare quel valore aggiunto in più tra i pali, senza spodestare l’ormai titolarissimo Strakosha.

Fonte immagine: profilo ufficiale Lazio FB

Dal suo arrivo in poi, hanno seguito giorni di buio pesto; molti nomi, tutti dati per “a un passo da”, che non sono poi stati mai ufficializzati o realmente trattati (il bello del calciomercato) e il malcontento è tornato a fare da padrone.

Inzaghi, si sa, aveva espressamente richiesto Kumbulla, De Paul, Lasagna e Fares: a mercato concluso, possiamo dire che è arrivato solo l’algerino dalla Spal  dopo una trattativa infinita e un’ufficialità che sembrava non dovesse arrivare mai.

Per spezzare una lancia a favore della società e per completezza di informazioni, c’è da menzionare l’indice di liquidità che ha reso tutto molto più difficile e macchinoso.

Questo non solo in casa Lazio, tanto da far saltare trattative anche ben avviate, a causa di esuberi impossibili da piazzare e bilanci da far quadrare.

Ad aggiungersi a Reina e Fares, è arrivato Muriqi.

Il gigante Kosovaro rappresenta uno degli investimenti più costosi dell’era Lotito – secondo solo a Zarate – ed è stato fortemente voluto da Tare, già da qualche mese al seguito dell’attaccante ex Fenerbahce.

Anche il suo arrivo – però – non è stato affatto semplice.

La trattativa con il club turco e con l’entourage del giocatore è stata lunga e costellata di continui giochi al rialzo, tanto da far spazientire anche il giocatore il quale, durante un’intervista rilasciata in Turchia, ha chiesto espressamente al Fenerbahce di lasciarlo partire per raggiungere la sua nuova destinazione.

Dopo il sospirato arrivo  nella Capitale, è risultato positivo al Covid ed è rimasto bloccato in Turchia per tutta la durata della quarantena. Per vederlo giocare dovremo aspettare il rientro dalla sosta, dovendo – tra l’altro – smaltire un leggero stiramento.

Per la difesa, è stato (ri)scelto Wesley Hoedt; vecchia conoscenza della Lazio, torna in biancoceleste dopo 3 anni di assenza.

Lazio, è tempo di ritorni… Bentornato Wesley Hoedt!

Difensore centrale mancino, l’olandese sembra avere tutte le caratteristiche ricercate da Simone Inzaghi, con il quale ha già lavorato nel 2017 fornendo ottime prestazioni, tanto da guadagnarsi la qualificazione in Nazionale.

Dalle indiscrezioni circolate nei giorni precedenti il suo arrivo, sembra sia stato lo stesso Inzaghi a spingere per un suo ritorno, vista la complessità delle altre trattative e la necessità di avere da subito un giocatore pronto e che conoscesse l’ambiente.

Ultimi colpi in entrata, i due Pereira. Andreas, trequartista ex Manchester United e il giovane portiere Gabriel (aggregato in Primavera). Entrambi arrivati in prestito con diritto di riscatto.

Si attende il rientro dalla sosta, utile per l’inserimento nel gruppo dei nuovi innesti, per dare una valutazione definitiva a questa pazza sessione di calciomercato.

Al netto di tutto, forse un difensore titolare manca all’appello ma, se consideriamo che nessun top player è stato venduto (Luis Alberto ha addirittura rinnovato fino al 2025) il malcontento è – almeno da parte mia – esagerato.

Si poteva fare di più, è vero. Ma poteva comunque andare peggio, una sessione di calciomercato da sufficienza piena.

Questo, almeno, è il mio giudizio. Il campo, a braccetto con il tempo, saranno giudici imparziali, come sempre.

Micaela Monterosso