L’Hellas Verona si rinforza. Il club scaligero acquisisce a titolo definitivo dall’Atlético Madrid, Nikola Kalinic che si è lega ai gialloblu fino al 30 giugno 2022, con opzione per un altro anno.

Il 32enne attaccante croato, in carriera, tra i professionisti, ha messo a segno 162 reti e fornenito 52 assist-gol. Con la sua nazionale sono 15 le marcature realizzate in 42 presenze.

Un volto noto alla nostra Serie A che ritorna in cerca di riscatto e sul quale i veronesi -e in primis il tecnico connazionale Ivan Juric- puntano con positività ed entusiasmo.

Una carriera iniziata in patria con l’Hajduk Spalato (32 reti in quattro stagioni e un titolo di vicecapocannoniere del massimo campionato croato -dietro al solo Mario Mandžukić-) prima di misurarsi con la Premier League.

Nel 2009, infatti, viene acquistato dal Blackburn Rovers, e in un biennio mette a segno complessivamente 13 gol in 53 presenze.

E’ però in Ucraina, al Dnipro, che le sue doti realizzative diventano note al calcio europeo.
Infatti, dopo quattro stagioni, arriva per il croato la grande occasione, la Serie A.

In Italia veste le maglie di Fiorentina, Milan e Roma (in prestito dall’atletico Madrid) e in 115 presenze realizza 38 gol.

Se a Firenze sarà protagonista – sotto la guida di Paulo Sousa che lo aveva espressamente richiesto-, con Milan e Roma ha inciso decisamente meno.

A Milano, infatti, l’attaccante non riesce a ripagare i 30 milioni spesi dalla dirigenza rossonera (solo 6 gol) e a Roma realizza appena 5 reti.

«Dopo la Fiorentina non ho giocato molto nelle esperienze con le maglie di Milan, Atletico Madrid e Roma. Qui giocherò per aiutare la squadra e vedremo quanti gol riuscirò a segnare… Se giocherò con la continuità delle stagioni in cui ho militato nella Fiorentina, potrò dare tanto… Ho bisogno di sentire fiducia attorno a me…» 

Lo ammette senza vergogna, ha bisogno di sentire la fiducia per essere sereno sotto porta ed è per questo che ha scelto di andare a Verona dove c’è un allenatore che lo ha voluto fortemente.

Un ambiente senza troppe pressioni, un club che ha come ha detto patron Setti ha fatto “una pazzia per prenderlo”, un tecnico che lo ha chiamato per indurlo a scegliere questa nuova avventura: per Kalinic è il momento del riscatto.