Nel giorno del suo compleanno ecco le parole di Barbara Bonansea, attaccante della Juventus che ha appena conquistato l’accesso al Mondiale con la Nazionale femminile

Di lei si è parlato tanto nell’ultimo anno: Barbara Bonansea, attaccante della Juventus e della Nazionale femminile, nel giro di un mese circa ha portato a casa il suo primo Scudetto e una qualificazione ai Mondiali 2019 che ha ridato vigore e onore al mondo del calcio, ancora a leccarsi le ferite per l’esclusione degli Azzurri a Russia 2018.

Ventisette anni oggi, piemontese doc e una laurea in Economia per la quale mancano sei esami al traguardo, dichiara di essere una Gemelli in piena regola: “Una persona tanto silenziosa o tanto ballerina, dipende dal momento”; con l’interesse per la musica, i film, i libri. Si vergogna un po’ quando qualcuno la riconosce, per strada: non è per la notorietà che ama giocare a calcio.

Tanta la gioia per aver centrato la qualificazione: “Ho pianto come una bambina di dieci anni e non ho neanche sentito il dolore per il calcione che mi hanno rifilato alla tibia: me ne sono accorta quando ho visto il livido”, dice. Ma nessuna rivalità accanita con i maschi, anzi: tutti, comprese le ragazze azzurre, sono sinceramente dispiaciute per l’assenza dell’Italia al Campionato del Mondo. Anche se ammette: “Il paragone con loro ci ha dato visibilità”.

Ma c’è altro che può autare il calcio femminile: innanzi tutto, i club che creano squadre femminili, perchè intervengono in maniera decisiva. “Un conto è allenarsi con i ragazzi, un conto è avere strutture e allenatori che ti preparino atleticamente”, prosegue; “E poi ovviamente le vittorie: se vinci, trascini la gente e attiri l’attenzione. Il confronto con il calcio maschile le interessa solo perchè può far crescere, non le interessano i luoghi comuni: “Abbiamo dimostrato di essere più che capaci, la qualificazione al Mondiale è sicuramente importantissima per il nostro movimento. Ci alleniamo, studiamo le avversarie, prepariamo le partite: tutto come fanno i ragazzi. Con Milena Bertolini siamo cresciute anche tatticamente: solo che noi curiamo di più i dettagli rispetto ai maschi, come lo smalto sulle unghie, ad esempio”, scherza infine.

Il suo sogno è quello di affermarsi con la maglia azzurra: intanto, per il suo compleanno, si è appena regalata un biglietto non indifferente verso la sua realizzazione. Non è da tutte.

Daniela Russo


 

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