Le azzurre hanno avuto successo nell’impresa che i  colleghi hanno mancato, ovvero la qualificazione ai prossimi campionati mondiali di calcio. Non solo le ragazze di Milena Bertolini hanno vinto lo storico pass per Francia 2019, ma lo hanno fatto con una giornata di anticipo.

E’ proprio vero, quando le donne si mettono qualcosa in testa, è impossibile fermarle…

Il gentil sesso, per qualcuno il sesso debole, ha, in realtà una dote unica: la capacità di perseguire gli obiettivi mettendo in campo anima e cuore e di trovare la forza (che per natura è inferiore all’uomo) nella voglia di rivalsa. Le donne quando cadono, quando vengono calpestate, sono in grado di trovare dentro una forza inaudita…

Tutto questo è racchiuso nella storica qualificazione al Mondiale conquistata dalla Nazionale di calcio femminile. Traguardo che arriva dopo vent’anni (l’ultima partecipazione azzurra alla fase finale del torneo iridato risaliva all’edizione negli Stati Uniti del 1999) … anni in cui le donne del calcio sono state sempre considerate inferiori.

ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Ed ecco che dopo tante parole e pochi fatti (con anima, cuore e senso di rivalsa), le Azzurre hanno dimostrato ancora una volta di non essere da meno degli uomini che, ormai è risaputo, al Mondiale, saranno assenti ingiustificati.

Gli uomini, che a differenza delle donne percepiscono stipendi d’oro, dedicano le loro giornate al calcio, hanno a disposizione mezzi e investimenti, loro non hanno avuto la forza di portare il tricolore al Mondiale; non hanno avuto la forza di superare alcuni innegabili limiti emersi nel nostro calcio e si sono arresi.

Le donne no! Al contrario di quanti credono che le donne non sanno fare gruppo, le donne del calcio rispondono coi fatti e unite hanno giocato una battaglia di genere: le Azzurre hanno messo in campo determinazione, bel gioco, fantasia, e forza del collettivo che le ha rese vincenti e affascinati perchè nei loro volti, nelle lacrime di gioia, negli abbracci per il traguardo raggiunto, c’è tutto il bello del calcio. Fascino che le ha portate a creare interesse e a conquistare consenso popolare.

Corriere dello Sport

Queste atlete che -è bene ricordarlo- a causa di una legge tutta italiana sono dilettanti e non professioniste sotto il profilo dell’inquadramento giuridico, stanno mettendo finalmente fine ai tempi del sarcasmo e delle battutine spesso sgradevoli dimostrando che il calcio femminile merita attenzione e investimenti in modo serio in termini di formazione e di progettazione. Perchè il calcio è uno sport che andrebbe visto in quanto tale non pensando al genere di chi lo pratica; perchè il calcio non può prescindere dalla passione…

…E’ finalmente giunto il tempo di archiviare la frase pronunciata da Guido Ara, campione e allenatore della Pro Vercelli, “Il calcio non è uno sport per signorine“.

Caterina Autiero


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