Prima Reina, poi Sarri, infine Hamsik, a Napoli si chiude un’epoca: il cielo non è più azzurro e il futuro da scrivere è alle falde del Vesuvio, dove ad arrivare però è l’azzurro di una nuova alba

De Laurentiis ha saputo districarsi più che bene sulla scena partenopea, i contatti, la trattativa e l’ufficialità di Carlo Ancelotti con tanto di proclami, il tutto nel giro di poco più di ventiquattr’ore, è stata una panacea ben calibrata al mal di cuore che l’addio prima di Reina, quindi di Sarri hanno inflitto al popolo partenopeo.

L’arrivo del nuovo tecnico, nella fattispecie uno del suo calibro, prima che si chiudesse davvero la questione con l’allenatore ancora in carica, ha eclissato una fine di un’epoca passata quasi in sordina e che a riguardarla suona già nostalgica.

Napoli, De Laurentiis scarica Sarri con un tweet

Il divorzio con Sarri è diventato davvero ufficiale con la presentazione di Ancelotti e l’addio, o l’arrivederci, tra il più convolto degli uomini azzurri e Napoli mai avvenuto come sarebbe dovuto essere. Non credere che De Laurentiis, con la scelta di Carletto, punti a svolte importanti è difficile ma non imputare al Patron di aver negato un lecito saluto a Mister Sarri obnubilando il tutto con un fare scaltro è altrettanto arduo. De Laurentiis ha dichiarato che “d’ora in poi chiunque dovrà trattare con lui” e Sarri e l’uomo del calcio spettacolare rischia di restare vacante di panchina. Secondo qualche indiscrezione parrebbe non così affranto dal restare lontano dal campo quanto dalla “risoluzione” del rapporto a Napoli.

ANSA / CIRO FUSCO

Le attese protrattasi da una parte e dall’altra, in terra partenopea, hanno prima incrinato i rapporti poi spezzati. Mentre De Laurentiis aspettava un passo da Sarri: il toscano attendeva un’offerta dalla Premier mai concretizzatasi; il Chelsea di Abramovic su tutti, ormai lontano, i no a Zenit e Fenerbahce e intanto scadeva la clausola. Qualcuno spera ancora nel Tottenham di Pochettino qualora lui dovesse andare ai Blancos, ma anche questa ipotesi è difficile.

L’opinione pubblica si esalta e la piazza si divide: da un lato chi non può dimenticare quanto fatto da Maurizio e non riuscire a digerire un “addio” così, parlando di ingratitudine societaria; dall’altro chi, troppo entusiasta di Ancelotti, ha già messo da parte anema e ‘core, parlando di ingratitudine di Sarri nel non essere andato incontro ad ADL.

Intanto, tra un addio mai somatizzato e un arrivo troppo “bello per essere vero”, un altro pezzo di storia scrosta via come un pezzo di intonaco si stacca giù da un palazzo: è Marek Hamsik, il capitano

 

Marek Hamsik – Foto: Getty Images

Già qualche mese fa si parlava di un possibile addio e malgrado la pista sembrava essersi raffreddata, lo Slovacco ha ufficializzato la volontà di chiudere il bellissimo percorso durato 11 anni satolli di affetto, dedizione e record.

Marek Hamsik: la favola col Napoli è al capolinea?

E’ qui però il nodo del pettine, il Capitano vorrebbe partire per la Cina dove guadagnerebbe circa 13 mln euro annui e dove poter magari concludere la carriera, ma il Presidente non intende svalutarlo cedendolo ad un prezzo inferiore ai 30 mln che in aggiunta alla tassa di lusso diventerebbero 60 mln, rendendo il prezzo del giocatore troppo oneroso, bloccando quindi il centrocampista che dal canto suo gradirebbe da parte di De Laurentiis una valutazione che tenga conto di quanto trascorso insieme. De Laurentiis, al contrario, fa gioco forza proprio in merito all’attaccamento e al bene della società chiedendo al Capitano comprensione circa delle ovvie esigenze economiche.  

Mentre i braccio di ferro continuano, dall’altro lato una sentenza sempre più pesante cala sulla storia del Club e sui suoi tifosi, il Napoli, il bel Napoli di Sarri non c’è più, si è sgretolato e ora è tempo di voltare pagina, sperando nel futuro.

Occhi bassi per le palpebre pesanti come quel giorno sul campo del Ferrariis quando la fine era solo dietro la collina e quello era solo il crepuscolo. Ora, a crepuscolo finito e a notte calata, il cielo non è più azzurro e il futuro da scrivere lì dietro la stessa collina, dove ad  arrivare però è l’azzurro di una nuova alba.

Egle Patanè


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