A ogni sosta scatta in tutte le squadre un parziale bilancio delle prime giornate di campionato. Siamo ancora lontani dalla fine, niente è deciso, per scaramanzia non si fanno previsioni, e si va avanti partita dopo partita cercando di fare sempre meglio. Questo è lo spirito con cui la Lazio di Simone Inzaghi ha giocato la prima parte della stagione, non a caso classifica e numeri parlano chiaro: quarto posto in classifica, terzo attacco e terza difesa del campionato, sette risultati utili nelle ultime sette partite, e Immobile al terzo posto della classifica marcatori.

Ogni oltre aspettativa e dopo un inizio campionato non eccellente, Inzaghi ha saputo dare alla Lazio una propria identità, è riuscito a riavvicinare i tifosi alla squadra e ha saputo valorizzare al meglio sul campo i giocatori sempre pronti ad assumere ruoli diversi a seconda del modulo scelto.

Inzaghi è arrivato sulla panchina biancoceleste dopo l’esonero di Pioli e ha portato la squadra fino alla fine del campionato 15/16, disputando 7 partite da allenatore, con 4 vittorie e 3 sconfitte. Sembrava che la sua avventura in quel di Formello fosse finita, tant’è vero che si parlava di un suo possibile passaggio alla Salernitana, ma dopo la rescissione del contratto da parte di Bielsa, la panchina è stata affidata nuovamente a lui.

Una nuova partenza, ma questa volta con una prospettiva più lunga grazie alla quale sta facendo valere le sue reali capacità. Ogni partita viene studiata a tavolino, organizzata in maniera tale da poter contrastare gli avversari senza seguire un modulo fisso.

Il mister, affezionato al 4-3-3 che usava già durante lo scorso campionato, in condizioni particolari schiera il 3-5-2 come nell’ultima partita di campionato contro il Napoli (finita 1-1) quando ha avuto bisogno di una copertura totale del campo per contrastare gli inserimenti degli attaccanti avversari.

Ma Inzaghi non è solo un maestro di tattica e schemi. E’ riuscito a riportare un clima di serenità all’interno del gruppo, ha trasmesso entusiasmo e carattere alla squadra, ha cancellato gli atteggiamenti egoistici dei singoli componenti, ha restituito la fiducia ai giocatori e i vecchi dissapori che hanno caratterizzato lo scorso campionato sono solo un brutto ricordo. Non gli manca il coraggio di far esordire ragazzi aggregati in prima squadra, considerati da tutti giovani promesse, mettendoli in campo anche nei momenti più caldi del match, infondendo loro coraggio e sfrontatezza.

Questa è la nuova Lazio, la Lazio di Simone Inzaghi, una squadra divertente, compatta e piacevole da vedere, che non guarda alla classifica e al futuro, ma che partita dopo partita cerca di migliorarsi e di fare sempre il meglio.

Inzaghi quello che è stato considerato un rincalzo visti i nomi “altisonanti” accostati alla direzione tecnica della squadra, un uomo che conosce il calcio, un uomo che si presenta sempre preparato all’esame domenicale, un uomo carismatico che indossa la maglia biancoceleste dal 1999 e che non l’ha mai cambiata.

La Lazio, ovvero la sua seconda pelle.

Gisella Santoro