I due leggendari numero 10 che hanno fatto la storia del calcio italiano

Sono l’emblema vivente di quanto un numero, nello specifico il 10, sia indicativo di una qualità sportiva ma anche umana; sono due numeri 10 che hanno scritto la storia del calcio italiano, noti anche a chi non segue faccende di pallone per i meriti e per la coerenza.

Rivali in campo con le maglie di Juventus e Roma, compagni di Nazionale per anni, campioni del mondo nel 2006 in Germania, grandi amici da sempre, anche adesso che hanno riposto gli scarpini e le divise.

Stiamo parlando di Alessandro Del Piero e di Francesco Totti che hanno in comune, oltre a trionfi, vittorie e stoffa del campione, l’amore, unico, per la squadra del cuore delle quali sono stati i capitani.

Francesco Totti ha rifiutato club come Real Madrid e Manchester United per continuare a difendere i colori giallo rossi della sua amata “Maggica”.

Con la maglia della Roma Er Pupone ha giocato 486 volte realizzando 211 marcature, senza contare i gol realizzato con la maglia della Nazionale.

Pinturicchio in bianconero ha registrato 205 presenza e 205 marcature, segnando gol che sono passati alla storia per estro e abilità; anche qui vanno aggiunti i tanti gol segnati nelle sfide in Nazionale.

Rivali in campo, amici fuori. Quello tra i due fuoriclasse è un legame importante, confermato anche tempo fa in un’intervista che Del Piero ha rilasciato a “Il Messaggero”, a ridosso dell’addio al calcio di Totti: “Le epoche nel calcio non finiscono mai: resta quanto fatto, sempre. Soprattutto se si sono scritte grandi storie. Siamo molto diversi, ma abbiamo fatto percorsi molto simili: ecco perché siamo così vicini e da sempre il nostro rapporto è stato speciale. Lo stimo tantissimo e so che lui prova lo stesso per me. Non so paragonare la mia conclusione con la sua, di sicuro il vivere concentrato su un obiettivo come per me era lo scudetto nel 2012 è diverso dalla situazione di Francesco oggi con la Roma. Ma una cosa è certa e gli auguro davvero che sia uguale a quanto ho vissuto io: il saluto dello stadio. Si merita il meglio e il pubblico giallorosso saprà trasmettere tutto l’amore per la bandiera della Roma. Totti direttore tecnico? Ha tutte le qualità per fare bene in quel ruolo. O in altri. Ma solo lui sa che cosa sia meglio per il suo futuro. Con Francesco è facile ridere. C’è un video che è ancora un cult su YouTube che lo dimostra, mentre cercavamo di raccontare una delle sue barzellette davanti a una telecamera. La rivalità è una cosa, la stima e l’amicizia vanno oltre. Poi il fatto di essere compagni in Nazionale ci ha sempre unito molto. Tra di noi nessun dualismo”.

Più da ribalta forse l’addio di Totti rispetto a quello di Del Piero ma rispecchia, in entrambi i casi, il carattere diverso dei due campioni; più showman il primo, più riservato il secondo.

Ma non c’è dubbio che, al di là delle modalità, sono stati momenti indimenticabili ed emozionanti, anche per chi tifa altre squadre o non tifa affatto.

Quando lo sport, insomma, riesce a commuovere una nazione…

Silvia Sanmory