George Weah è Presidente della Liberia: il destino di uno dei paesi più poveri al mondo è nelle sue mani

Dopo essere diventato una leggenda del calcio, l’ex rossonero George Weah si è dedicato alla politica e alla sua Liberia  tanto che oggi è diventato il Presidente.

Secondo i risultati -ancora parziali ma che riguardano il 98,1% delle schede-, Weah ha ottenuto il 61,5 per cento delle preferenze superando ampiamente il vicepresidente uscente Joseph Boakai –  arrivato con lui al ballottaggio dello scorso 26 dicembre- che ha ottenuto solo il 38,5 per cento dei voti. Si aspetta la comunicazione ufficiale dei risultati ma nella capitale, Monrovia, si assiste a un clima di festa perchè il paese respira aria di democrazia e spera in un futuro migliore.

Sono l’uomo del cambiamento” gridava quel campione con un’infanzia vissuta una baraccopoli, in campagna elettorale. Come in campo, anche da politico non si è risparmiato e ha provato a spiegare il suo programma ai suoi connazionali. Aumento della spesa pubblica, investimenti sull’educazione e sulla sanità, riforme e garanzie di giustizia oltre alla promessa fatta di aiutare il paese a rimarginare le ferite della guerra.

La Liberia, infatti, è uno stato dell’Africa Occidentale che nell’arco di 14 anni è stata afflitta dalla crisi dell’Ebola (2014) e da due guerre civili che hanno portato morte, hanno reso profughi centinaia di migliaia di cittadini e distrutto l’economia del paese che resta, uno dei più poveri al mondo nonostante il suo sottosuolo sia ricco di diamanti e oro.

Ma non è tutto oro quel che luccica e, adesso, nelle mani dell’ex Pallone d’Oro c’è il destino di un paese sorto nel lontano 1882 grazie a dei coloni afroamericani che stabilirono una colonia di “liberi uomini di colore“. Buon lavoro Presidente!

Caterina Autiero