Il primo tempo della partita dell’Olimpico passa nettamente per i piedi della Lazio che mette più volte sotto assedio l’area pescarese senza riuscire mai a concretizzare. Ciro Immobile, Milinkovic e Felipe Anderson, costringono Bizarri agli straordinari.

L’episodio chiave, però, se lo gioca la squadra di Massimo Oddo che potrebbe cambiare il match a proprio favore, ma non ne approfitta. Sull’orlo del trentesimo minuto, Bastos, atterra malamente Caprari: si prende il giallo e regala un rigore agli avversari. Ma sul dischetto va Memushaj che, causa terreno imperfetto o scarsa concentrazione, calcia debolmente e incredibilmente al lato della porta difesa da Marchetti.

Gli ultimi minuti sono un susseguirsi di tiri ai danni del Pescara, ma gli uomini di Inzaghi non vanno oltre le occasioni sfiorate e, proprio come nelle scorse stagioni, peccano di concretezza. Nel secondo tempo Oddo corre ai ripari e inserisce Manaj per Benali. Nei primi minuti della ripresa, i ritmi, tendono ad abbassarsi ma la Lazio è ancora in forma come i primi quarantacinque minuti. La palla goal ce l’ha Djordjevic che continua il suo momento no e si fa placcare da Bizarri. Dopo qualche minuto, l’attaccante laziale, viene richiamato in panchina da Simone Inzaghi. Il figliol prodigo Keita Balde Diao prende il suo posto. Ma l’occasione successiva è di Marco Parolo che sgancia il siluro deviato da un Bizarri in grande spolvero.

Il vantaggio tanto atteso della Lazio arriva al ventiduesimo: Milinkovic-Savic stacca di testa e sovrasta tutti beffando la difesa Pescarese. Il raddoppio arriva poco dopo: Radu aggancia di testa il cross di Danilo Cataldi e insacca la palla alle spalle di Bizarri. Poi, il caso, Felipe Anderson viene richiamato in panchina e, dopo aver percorso il campo visibilmente scuro in volto, scaglia una bottiglietta sul terreno.

La partita la chiude, poi, Ciro Immobile che non esulta per rispetto del suo trascorso pescarese. Match divertente, soprattutto per i padroni di casa, e dai ritmi particolarmente alti. Il secondo tempo è a senso unico, ma l’arbitro opta per cinque minuti di recupero.

Francesca Cuccuini