Giovani e italiani cercasi.
Ha tenuto banco e continua a farlo il dibattito sulla presenza di pochi giocatori azzurri nei club di Serie A in confronto invece agli stranieri che sono sempre di più.

C’è chi ne ha parlato in chiave politica (vedi il Ministro dell’Interno Matteo Salvini) e chi, in chiave propriamente calcistica (vedi il ct della nazionale italiana Roberto Mancini, che ha parlato dello scorso impiego di giocatori nostrani nel campionato).

Le due dichiarazioni hanno ovviamente suscitato reazioni (positive o negative) nel pubblico e nei tifosi che hanno poi portato ad un’analisi attenta della situazione calcistica italiana.

D’accordo o meno con quello che Salvini e Mancini hanno dichiarato, ci sono dei dati chiari e oggettivi che parlano.

Per quanto riguarda lo scarso impiego di giovani, il quotidiano La Repubblica ha scritto: “Oggi, delle 20 squadre di Serie A, nessuna ha in rosa 4 calciatori oltre i 22 anni cresciuti in casa propria. La Sampdoria è la squadra che ne ha di più, tre, mentre cinque squadre non ne hanno saputo indicare nemmeno uno: tra queste, c’è l’Inter reduce da due scudetti Primavera consecutivi”. 

I numeri ci sono e non si possono obiettare, ma tutta la questione è come un cane che si mangia la coda: è difficile trovare la causa di tutto ciò.
E’ colpa delle società? Dei vivai? Degli allenatori? O sono i nostri calciatori che sono meno bravi di quelli stranieri?
Insomma, tutte domande a cui è davvero troppo complicato rispondere.

E’ vero però che se l’Italia non è riuscita a qualificarsi ai Mondiali di Russia parte della motivazione risiede anche nel fatto che la nazionale azzurra era tra le più vecchie in circolazione e senza un Mbappè (per intenderci) a salvarle la faccia.

In Italia l’età media è di 26,4 anni, meglio comunque che in Premier League e Liga (27 anni).
Diverso il discorso in Francia e Germania dove invece è rispettivamente di 25,4 e 25,2.

Una statistica realizzata da Transfermarkt dimostra l’età media dei giocatori in campo delle squadre di Serie A, calcolata attraverso i minuti in campo dei giocatori.

Ad esempio, la Juventus ha una rosa con età media di 24 anni ma i calciatori effettivamente scesi in campo nelle prime 3 giornate hanno in media 29,2 anni. Tanti, tanto da occupare l’ultimo posto di questa classifica.
Numeri non troppo diversi per Roma (28,3), Inter e Napoli (27,1).
Meglio il Milan che una media generale di 29 ma che scende a 25,1 con i giocatori utilizzati. Al primo posto c’è invece la Fiorentina che ha un’età media per partita di 23,2.

Per quanto riguarda invece gli stranieri, le 20 squadre di Serie A contano complessivamente 561 giocatori. Di questi, il 57,6% sono stranieri. Oltre la metà quindi.
Tra i cinque massimi campionati europei, l’Italia è seconda dopo l’Inghilterra (67,9%) e prima di Germania (52,5%), Francia (48,9%) e Spagna (41,2%). Non è un caso, infatti, che Francia, Spagna e Germania siano le nazionali che più hanno vinto negli ultimi anni tra mondiali ed europei.

Se guardiamo in casa nostra, Lazio (27 su 36), Udinese (25 su 31) e Fiorentina (22 su 27) sono le squadre con più calciatori stranieri, mentre il Parma è la squadra più “italiana”, con soli 7 giocatori esteri.

La Juventus campione d’Italia negli ultimi 7 anni, ad esempio, quest’anno non ha nessun giocatore italiano dal centrocampo in giù, a parte Federico Bernardeschi. Discorso diverso invece per la difesa che può contare 6 giocatore italiani su 10 più il portiere Mattia Perin.

Non è questa la sede per ceracre i colpevoli di questa situazione del calcio italiano, nè sarebbe produttivo. Ciò che preme è lanciare comunque un segnale affinchè, al più, presto, tutti facciano la loro parte.

Paola Moro