Nasce nell’Inter e cresce nella Juventus ma nessuno ha mai preso in antipatia Roberto Tricella per questo.

Cernusco sul Naviglio è il paesino alle porte di Milano che ha dato i natali a Roberto Tricella e ad un altro grande bianconero come Gaetano Scirea.

Ironia della sorte: Tricella approda alla Juventus proprio per sostituire il suo concittadino.

Tricella gioca come libero, un ruolo che non gli consente mai di essere sotto i riflettori. Eppure si dimostra sin dai tempi delle giovanili nerazzurre un giocatore maturo e di grande utilità.

Mandato a fare esperienza al Verona riesce addirittura a conquistare la fascia di capitano e ad alzare al cielo uno storico scudetto.

Le sue prestazioni solide attirano l’interesse della Juventus, che lo impiega subito come titolare.

Non è il periodo più brillante della storia bianconera e dopo tre anni Tricella parte alla volta di Bologna.

L’avventura bolognese si rivela ancora più sfortunata della precedente: il Bologna è protagonista di una stagione terribile e Tricella non riesce a giocare bene e con continuità.

L’emblema del suo primo anno al Bologna sembra essere il rigore fallito in Coppa UEFA.
Per lui ci fu poco spazio anche in Nazionale, dove Bearzot preferiva Scirea e dopo Baresi.

La carriera di Roberto Tricella termina a 33 anni, un’eresia per i giocatori di oggi.

Dopo aver rescisso il contratto con il Bologna un infortunio muscolare lo tenne lontano da possibili nuove squadra.

Da lì la decisione di Tricella di ritirarsi dal calcio giocato.

In verità il mondo dello sport è una realtà a cui Tricella sembra non appartenere più, dopo il ritiro ha fatto ritorno nel suo paese natale dove si è dedicato all’imprenditoria immobiliare.

 

Federica Vitali