Fernando De Napoli detto “Rambo”, tutta grinta e personalità, dalle campagne di Avellino piuttosto che dalle lande del Vietnam.

Nonostante Avellino disti ben poco dal luogo di nascita di Fernando, la sua prima grande esperienza calcistica avviene a Rimini dove ha l’onore di essere allenato da Arrigo Sacchi. La squadra irpina si rende conto del talento che si è fatta scappare e nel 1983 De Napoli indossa la maglia dell’Avellino. Nello stesso anno arriva l’esordio in Serie A di quel centrocampista dai capelli ribelli.

Dopo alcune stagioni molto convincenti viene acquistato dai cugini del Napoli, che stanno costruendo una squadra di talento dopo l’arrivo di Diego Armando Maradona.
Fernando De Napoli entra a far parte a pieno titolo dell’undici delle meraviglie che regalerà alla città due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA e una Supercoppa italiana. Sono quattro anni costellati di successi. La stampa e i tifosi gli affibbiano il soprannome “Rambo”, un po’ per i suoi capelli indisciplinati e un po’ per il suo gioco grintoso. De Napoli ha l’animo battagliero, che ben si addice al suo ruolo di mediano di rottura.

Fernando De Napoli
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La successiva parentesi al Milan è ugualmente prolifica dal punto di vista dei trofei ma in effetti De Napoli non scende quasi mai in campo. Conclude la carriera alla Reggiana, collezionando ben poche presenze a causa dei problemi fisici. Dopo il ritiro si allontana dal mondo del calcio finché l’Avellino, squadra delle sue origini, non lo invita a ricoprire il ruolo di coordinatore tecnico del settore giovanile.

La maglia azzurra rimane quella fortunata per De Napoli e non ci riferiamo solo a quella partenopea ma anche a quella dell’Italia. Chiamato a sostituire Carlo Ancelotti tra le fila della nazionale, De Napoli non si fa trovare impreparato. Bearzot crede molto nel centrocampista campano, che diventa per lui un perno fondamentale al centro del campo. Sarà dello stesso avviso anche il futuro CT Azeglio Vicini.

Titolare in ben due campionati del mondo, Messico 1986 e quello casalingo del 1990, è l’unico giocatore dell’Avellino ad aver vestito la maglia dell’Italia. Con Arrigo Sacchi c’è meno spazio per De Napoli che, in concomitanza con la sua avventura al Milan, lascia la nazionale nel 1992.

Federica Vitali