I fantasmagorici anni ’90, le notti magiche e Totò Schillaci, simbolo di un romantico calcio all’italiana.

C’è una canzone che recita: “Fammi restare a bocca aperta, come Schillaci negli anni Novanta” e forse racchiude alla perfezione ciò che Totò Schillaci ha rappresentato per un’intera generazione.
Ma prima di salire alla ribalta con la Juventus e la Nazionale Italiana, Totò Schillaci cresce – sia calcisticamente che non – nella sua Sicilia.
Prima a Palermo da giovanissimo e poi nel Messina, la sua terra lo rende l’uomo e il calciatore che farà sognare tutta Italia.

Durante il primo anno a Torino in maglia bianconera la carriera di Schillaci tocca il suo apice. Diventa Totò-gol e conquista la convocazione per la Coppa del Mondo casalinga.
Italia 90 è più di un evento sportivo, diventa un fenomeno culturale che coinvolge l’intero paese e Totò Schillaci è l’uomo copertina. La sua bonaria irruenza e la passione da uomo del Sud, che talvolta lo metteranno anche nei guai con compagni ed avversari, combinate con il suo talento, lo renderanno la perfetta macchina da gol.

Schillaci Baggio
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Col senno di poi è buffo pensare che Schillaci quel Mondiale l’ha iniziato come riserva. Ma dal 75esimo minuto di Italia-Austria, quando subentrò a Carnevali, cambiò tutto. Schillaci regala la partita d’esordio agli Azzurri davanti al pubblico dello stadio Olimpico. Totò segna ancora contro la Cecoslovacchia poi negli ottavi di finale contro l’Uruguay. Ai quarti di finale l’Italia affronta una sorprendente Irlanda: Schillaci segna anche in quell’occasione. In semifinale finisce la favola delle notti magiche eppure Totò Schillaci fa gol anche quella sera, sotto il cielo partenopeo, di fronte all’idolo Maradona e alla sua Argentina.

Dopo Italia 90 Schillaci, laureatosi capocannoniere della competizione, diventa quasi una figura mitologica, eterea. Una leggenda tra i comuni mortali.
In realtà da quel momento la sua carriera affronterà un’inevitabile parabola discendente, prima a Torino e poi a Milano con la maglia dell’Inter.
Nonostante questo e una breve parentesi in Giappone prima di appendere gli scarpini al chiodo, Schillaci è rimasto nell’immaginario collettivo italiano uno dei nostri supereroi.

Schillaci Italia
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Schillaci è uno di quei giocatori che non hanno generazione, che sono vicini al cuore di chi ha avuto la fortuna di vederli giocare ma anche di chi ha sentito solo parlare delle loro imprese. A noi piace pensare a Totò Schillaci che insegue un gol sotto il cielo di un’estate italiana, in quelle indimenticabili notti magiche.

Federica Vitali