Arriva, in una delle partite fondamentali per la corsa scudetto del Napoli firmato Luciano Spalletti, una pesante sconfitta messa a segno dalla Fiorentina nella bolgia del Maradona.

Uno stadio gremito, circa 55.000, che si sono trovate spaesate e smarrite alla fine dei 90 minuti, increduli di come la squadra fosse capitolata in poco tempo, senza riuscire a trovare la forza di ribaltare la partita, seppure complicata, almeno abbordabile. 

Spaesati, un po’ come Fabian Ruiz, che fino a qualche mese fa era stato definito come re del centrocampo partenopeo.  

Una partita, quella di ieri, decisamente sottotono e poco brillante dal punto di vista della realizzazione, per il centrocampista andaluso classe 1996.

La reazione dei rotocalchi calcistici partenopei e nazionali non si è lasciata certo attendere, mettendo in prima fila la sua prestazione come la peggiore del campionato.  

Nei 45 minuti giocati senza ritmo, non ha fatto né filtro né mossa, consegnando così il centrocampo azzurro, vedovo anche di Zielinski, all’attacco viola.

Una prestazione che ha fatto infuriare la tifoseria azzurra, stanca di veder giocare giocatori, che nei momenti decisivi del campionato, sembrano non aver idea di cosa fare in campo. 

“Abbiamo giocato in 9”, tuonano i tifosi, i primi a non essere conviti della prestazione dello spagnolo e del polacco.  

Eppure all’inizio del campionato, Fabian Ruiz era stato protagonista di un inizio ottimo, che ci aveva fatto sperare in un decisivo cambio di rotta, dopo le tre stagioni altalenanti al Napoli.

Napoli, l’inizio esplosivo di Fabian Ruiz

Tutto ciò però sembra non essere bastato a disegnare un percorso netto e lineare per il centrocampista spagnolo, che invece sembra essere ormai in testa a un percorso fatto di curve e dossi che ne rallentano la continuità. 

Che sia stato decisamente sopravvalutato? 

Questa è la domanda che in molti si pongono fin dal suo arrivo in maglia azzurra nel 2018, per merito della campagna acquisti del pluripremiato Carlo Ancelotti.  

Napoli, è tornato davvero Fabian Ruiz?

Fabián Ruiz, un giocatore universale alla corte di Ancelotti

La qualità del giocatore è pero indiscutibile, che attraverso movimenti rapidi e eleganti riesce a indirizzare la palla attraverso gol da fuori area, spesso decisivi.

Attraverso un buon possesso palla e una visione del gioco, sopraffina aggiungerei, riesce a disorientare gli avversari attraverso varie finte. 

Unica sua pecca?
Un giorno da leone e 100 da pecora

Seppure ne sia capace, Fabian Ruiz sembra ritrovarsi, quando non è al massimo della sua forma, in stato di confusione, nell’area di centrocampo, che dovrebbe essere il suo punto di forza.

Forse è la sua troppa eleganza nei movimenti che lo debilita, perché se la pressione avversaria è forte non si riesce a far girare velocemente il pallone. 

Piccoli aggiustamenti che potrebbero riportare il centrocampista di Los Palacios y Villafranca, ad essere uno dei nomi più ricercati del mercato. 

Già, perché nonostante le sue prestazioni, resta da sempre il nome più richiesto dalle big europee, in primis le spagnole Real Madrid, di Ancelotti e Barcellona, in ottica futura vista la scadenza del contratto a giugno 2023. 

“Mi lusinga che si parli dell’interesse di queste grandi squadre nei miei confronti, questo è ovvio. Al momento penso solo al Napoli, dove sono felice e mi aspettano grandi sfide. L’idea di tornare in Spagna in futuro c’è sempre: è casa mia…”; ha riferito in merito ai rumors legati al suo futuro calcistico, che però al momento, senza nulla di concreto da parte della società azzurra, lo vedono lontano da Napoli. 

Che il suo futuro sia in Spagna? 

Il tempo ce lo dirà, di certo però non farà parte della corazzata spagnola protagonista in Qatar2022.

Una decisione, quella di Luis Enrique, di non portarlo al mondiale, preferendo lo juventino Alvaro Morata. 

Mancano all’attivo 6 partite da giocare, in primis il Derby del sole contro la Roma dello Special one, in cui Fabian Ruiz potrà dare uno scossone decisivo alla stagione non propriamente brillante dal punto di vista realizzativo e riottenere così la massima fiducia della tifoseria, che nonostante le critiche, spera sempre nel suo massimo talento. 

 

Rosaria Picale