Forest Green Rovers: storia di una squadra Green

In questo periodo storico, caratterizzato dall’inevitabile lotta al cambiamento climatico e dall’attenzione alla sostenibilità,  anche il mondo del calcio ha iniziato a introdurre nuove regole e cambiamenti importanti.

In questa impegnativa ed essenziale partita scende in prima linea una squadra: il Forest Green Rovers.

Nel sud-ovest dell’Inghilterra nella città di Nailsworth, di circa 8000 abitanti, si trova la squadra più Green del mondo.

Il Forest Green Rovers milita in League Two, la quarta divisione inglese, ultima professionale del calcio britannico. Green Army sono primi in classifica.

Gli impianti di allenamento eco-friendly e le magliette riciclate sono solo alcune delle importanti novità introdotte dalla società Green.

The New Lawn, è stato inaugurato nel settembre 2006 è un vero e proprio stadio eco-friendly: il 10% dell’energia elettrica utilizzata proviene dall’impianto a pannelli fotovoltaici collocato sui tetti.

Inoltre il campo da gioco viene fertilizzato esclusivamente con concimi naturali e innaffiato grazie alla raccolta di acqua piovana in apposite vasche di deposito,  mentre   un robot che si muove grazie all’energia solare è responsabile del taglio dell’erba.

La società che si occupa della riconversione energetica, l’Ecocity, è di proprietà dello stesso presidente del club: Dala Vince.

 

Nel dicembre 2012, il club ha battuto altri 200 candidati e si è assicurato il primo premio dell’Institute of Groundmanship nella categoria ‘sostenibilità e ambiente’ per il suo terreno di gioco e le cure ambientali del New Lawn.

Il 3 novembre 2016 il club ha annunciato il progetto per un nuovo stadio, sempre più sostenibile: lo stadio costruito quasi interamente in legno è un progetto dell’innovativa architetto Zaha Hahid, scomparsa nel 2016, che progettò anche  l’Aquatic Centre di Londra, impianto appositamente realizzato per le Olimpiadi di Londra del 2012.

“L’importanza di utilizzare il legno non è collegata solo al fatto che si tratta di un materiale naturale ma anche al suo minimo contenuto di carbonio, una percentuale molto minore rispetto alle altre sostanze usate per costruire uno stadio o un edificio Siamo eccitati riguardo all’idea di poter collaborare con lo studio della grande Zaha Hadid.

La loro esperienza con la costruzione di impianti sportivi e la loro abilità di mettere al centro di ogni progetto in primis l’ambiente per noi è assolutamente eccezionale”.

Queste  le parole entusiaste del presidente Dale Vince.

Il kit di gara, di colore verde lime e nero o nero e bianco per le trasferte, era inizialmente prodotto con il bambù, oggi è composto da un mix di fondi del caffè e bottiglie di plastica riciclati.

La squadra si muove con un bus elettrico e lo stadio è dotato di ricariche per auto elettriche.

A partire dal 2015 la prima squadra segue un regime vegano al quale anche i nuovi tesserati sono tenuti ad adattarsi.

Perfino allo stadio vengono serviti esclusivamente cibi vegani.

Questa è una scelta radicale per contrastare l’impatto che il consumo di carne ha suo pianeta e per il benessere degli stessi animali.

Secondo gli esperti del settore questa scelta audace ha portato dei benefici,  sono migliorate le prestazioni dei giocatori sul campo. Inoltre, attraverso dei chioschi posti fuori dallo stadio durante le partite sono iniziate delle campagne di sensibilizzazione indirizzate ai tifosi per promuovere un’alimentazione più sana e sostenibile.

La  società calcistica Fgr ha aderito, a titolo personale, all’Unfccc (United Nations framework convention on climate change): il programma della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tenutasi a Rio nel 1992.

Il Forest Green Rovers è la prima società calcistica ad aver ottenuto la certificazione carbon free.

Michela Asti