Un campo in sabbia, la chiesa e tanti sogni. È cominciato tutto così. Sembra la trama di un film, il cui protagonista alla fine diventa una star. Questa volta però è tutto vero. Non aspettatevi nomi di giocatori blasonati da valanghe di gol e di palloni d’oro, ma state pronti ad ammirare quello che è destinato a diventare un grande campione. Stiamo parlando di Manuel Locatelli, la “baby star” rossonera, che fa volare il Milan e sognare i tifosi con dei gran tiri da fuori area, la sua specialità. Nato a Pescate (provincia di Lecco) 18 anni fa, ha la faccia da bambino e il piede da fuoriclasse. Lo ha dimostrato in sole due partite, segnando gol da manuale e scatenando una vera “Locatellimania”. Ma da dove arriva questo ragazzo? Ve lo diciamo subito partendo dalla segnalazione fatta tempo fa dal talent scout dell’Atalanta, Paolo Rota:

Era un predestinato, l’ho visto in una partita Under 8 e mi ha colpito. Lo ricordo ancora, con la maglia bianca“.

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Nelle file della squadra bergamasca ci è rimasto 5 anni, dal 2004 al 2009, prima di passare nel vivaio del Milan, quando aveva 11 anni. E qui cambia il suo destino grazie a Cristian Brocchi, attuale tecnico del Brescia, che lo allenava nella primavera del Milan e che lo ha lanciato per primo in Serie A, durante Milan-Carpi della scorsa stagione. Da quel momento è stato un crescendo di ottime prestazioni, fino al suo primo gol in Serie A, quello della consacrazione, contro il Sassuolo:

Il giovane centrocampista italiano non si accontenta, vuole di più. E così si prende anche la Juventus: al 64esimo minuto del secondo tempo ha realizzato l’unico gol della partita, un tiro potente destro appena dentro l’area di rigore, che Buffon non è riuscito a deviare:

Il baby rossonero ancora non ci crede:

“Non so ancora cosa ho combinato: segnare al portiere più forte al mondo è una cosa incredibile. Sono fatto così, non so spiegare la mia giocata: c’è stata anche fortuna nel mio gol, ma devo rimanere coi piedi per terra. Devo fare i complimenti alla squadra, ma la dedica va come sempre alla mia famiglia. Una dedica va anche al presidente Berlusconi: mi ha voluto in prima squadra. Oggi abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra: siamo un grande gruppo e sappiamo soffrire, dobbiamo solo pensare alla prossima“.

Anche Montella si coccola il suo gioiello:

Locatelli? È un predestinato: in campo qualcosina ha sbagliato, poi fa un gol così contro la Juventus e cosa puoi dire? Può e deve ancora migliorare, ma sono convinto che lo farà. Chi prenderà prima il pallone d’oro tra Donnarumma e Locatelli? Gliene regalo uno io a entrambi“.

Chissà, forse un giorno vincerà davvero l’ambito premio, per il momento godiamoci le prodezze di questo ragazzo dalla faccia pulita.

Barbara Roviello Ghiringhelli