Wanda Metropolitano, Stadio Olimpico di Madrid: il teatro della prossima finale di Champions League, in programma il primo di Giugno del 2019.

Il sogno di tutte le sedici squadre rimaste a contendersi l’Orecchiona.

Ebbene, la Juventus lo visiterà sin dal 20 febbraio.

General view taken on September 16, 2017 during the inauguration of the t the Wanda Metropolitano stadium after the Spanish league football match Club Atletico de Madrid vs Malaga CF in Madrid. / AFP PHOTO / OSCAR DEL POZO (Photo credit should read OSCAR DEL POZO/AFP/Getty Images)

Perchè l’ urna di Nyon le ha consegnato, come avversaria agli ottavi di finale, proprio l’ Atletico Madrid di Diego Simeone, detto il Cholo, rivale ben noto in casa della Signora e in Italia.

La più ostica – e la più pericolosa, al pari del Liverpool – tra le papabili antagoniste.

Sarà una sfida nella sfida, che vedrà face to face due tecnici che prediligono la fase difensiva; Ronaldo ritroverà la squadra con cui ha disputato tantissime stracittadine e Mario Mandzukic sarà un onorevole ex.

Allegri VS Simeone

Molti parlano di similitudine per la spiccata attitudine di Max e del Cholo a compattare e rendere impenetrabili le rispettive difese. In verità, le filosofie di gioco dei due allenatori sono più diverse di quelle che può sembrare. Abituati entrambi a prediligere solidità e  equilibrio, mentre il Cholismo* trasuda collettività e sforzo comune in nome dell’ obiettivo  (che è di tutti, interpretato da tutti, combattuto da tutti), Allegri – che parimenti richiede grande sacrificio ai  suoi undici in campo – concepisce la fase d’attacco come una partita di basket, in cui il singolo più dotato è chiamato all’improvvisazione e alla giocata vincente. In tutto questo si inserisce perfettamente la figura di CR7, che stonerebbe oltremodo nelle fila dell’ Atletico, squadra di antieroi da sempre sottovalutata e  per questo destinata a sorprendere.

CR7 la “Supernova” VS  Grizou la “Mente che Illumina”

Proprio da Ronaldo parte la Vecchia Signora in questa sfida: sì, perchè tra Cristiano e i Colchoneros c’è un rapporto tutto speciale, fatto di derby madrileni e di reti a raffica. Sono 22, per la precisione, in 29 scontri: di meglio il numero 7 bianconero ha fatto soltanto al Siviglia (27) e al Getafe (23). Naturalmente, le gare clou sono state le due finali di Champions, entrambe vinte – neanche a dirlo – dal Real, nel 2014 e nel 2016. Altrettanto inutile sottolinare come l’esplosivo, esuberante portoghese non sia per niente amato dal pubblico biancorosso, che non gli ha mai risparmiato fischi e qualche coretto di scherno.

Se da un lato troveremo Ronaldo, Stella assoluta al Real e Stella ancora in fieri alla Juventus, dall’altro il diavoletto Antoine Griezmann, pluri vincente – anche se non abbastanza per guadagnarsi il Pallone d’Oro – e cuore pulsante dell’ Atletico Madrid. Lui che non è soltanto un finalizzatore, no: è la mente di questa squadra, il punto di riferimento che recupera, gestisce e imposta. Senso e visione di gioco ne fanno un calciatore economicamente fondamentale per il Cholo. Pur non brillando in maniera accecante, è il vero Re della sua squadra; un re che si mimetizza e che si mette a servizio perché – come già detto l’obiettivo è di tutti.

La Juventus e l’ Atletico condividono il medesimo, bizzarro destino: due finali di Champions raggiunte in tre stagioni, entrambe concluse con una sconfitta. Entrambe con 4 reti subìte dal Real, di quello stesso Cristiano che ora cercherà di trasformarsi da Carnefice a Vendicatore (o Vittima, a seconda dell’esito).

Ma nel profondo non potrebbero essere più diverse.

La prima è una Dama, sorniona, affabulatrice, avvezza a snervare i rivali affondando infine con le armi più pungenti: stavolta una in particolare si presenterà, scintillante e affilata, nelle sue mani, determinata a prendersi ciò che da troppo le è negato. La seconda è una Guerriera, abituata a essere snobbata in quella citta dove la “Real” è un’ altra e per questo ancor più aggressiva e cinica, determinata a affermare la propria peculiare identità.

Una Principessa contro un’ Amazzone, entrambe con ambizioni di Trono.

 

Dobbiamo tuttavia attendere ancora due mesi per scoprire se quelli del “Fino alla Fine” riusciranno a avere la meglio sulla voglia di rivalsa, sul possibile che si fa reale contro tutto e tutti, insito nel messaggio del Cholo.

Daniela Russo

 


*Cholismo: “Movimento sviluppatosi nell’area di confine tra Messico e Stati Uniti, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del XX secolo, che puntava all’affermazione delle origini messicane dei molti giovani del luogo schiacciati dagli ideali razzisti dei bianchi americani” (fonte: Rivista Undici). Per esteso al mondo del calcio dell’ Atletico, diventa il manifesto della diversità, della ribellione, del più debole contro il più forte.