Il 13 febbraio la Juventus è attesa agli ottavi di finale di Champions contro il Tottenham con la difesa ritornata imperforabile: ma non è questo che la favorirà

Una sola rete in sedici gare: questi i numeri impressionanti della difesa bianconera. La Juventus, partita con una buona dose di incertezza nella retroguardia, ha gradualmente aggiustato il tiro come ha preteso il suo tecnico, Massimiliano Allegri. E dalle goleade iniziali, è passata nuovamente a prediligere i risultati di misura: più 1-0 e meno 6-2, per dirla con il mister e col capitano Gianluigi Buffon.

Un reparto per il quale la Signora è sempre stata stimata e invidiata e che costituisce una sorta di gene nel suo DNA di squadra vincente in Italia: la Juve ha sempre impostato la difesa come assoluto punto di forza. Ma da martedì si cambia aria, perchè torna la Coppa dalle Grandi Orecchie, lei, la più ambita da tutti i più grandi club europei.

La Juventus vista dall’inizio del 2018 non è la migliore che si potrebbe sperare: a eccezion fatta della gara contro il Sassuolo, che come grado di difficoltà nulla ha a che vedere con le partite di Champions, è apparsa affaticata, talora distratta e -come spesso è consuetudine- più propensa a ripiegare che a offendere. Caratteristiche opposte a quelle dei suoi prossimi rivali, gli Spurs del Tottenham, veloci, spumeggianti e pericolosissimi in avanti. E’ evidente che, per superare gli ottavi di finale, i bianconeri dovranno dare e fare il massimo e non soltanto in difesa.

Tra l’altro, con le defezioni di Cuadrado e Dybala (il cui recupero per martedì appare sempre più incerto), il reparto d’attacco ha necessariamente bisogno della presenza di Douglas Costa per spezzare i ritmi e servire al meglio Higuain, considerato che anche Mario Mandzukic, ormai sempre più impiegato nel lavoro di supporto all’indietro, appare da numerose gare alquanto stanco.

 Comunque, il discorso della miglior difesa non ha mai aiutato la Juventus a portare a casa la Coppa Regina: piuttosto l’ha aiutata a disputare la finale (che a detta di Allegri è uno dei tre obiettivi stagionali). Ricordando che la Signora ha raggiunto con la migliore retroguardia due finali in tre anni ma incassando ben sette reti, è lecito chiedersi se non sia il caso almeno in Europa di compiere finalmente un’inversione di tendenza e di cominciare a pensare che la migliore difesa sia l’attacco; dove per attacco si intende in senso lato un atteggiamento generale della squadra, non più votato al classico e arcinoto gioco italiano ma al più ampio, moderno, sfavillante calcio europeo.

Perchè, in definitiva, le lodi tessute dal Real Madrid alla granitica BBC non hanno impedito ai Blancos di infilzare la stessa per quattro volte e di portare l’Orecchiona a casa: a meno che non si voglia continuare con il mantra perdurato tutta la scorsa estate: “eh, ma le finali le vincono i più forti”. Bugia.

Daniela Russo