Il 2016 è stato per la Lazio un anno di grandi cambiamenti in alcuni casi contrassegnati da date precise e in altri casi sono stati frutto di un susseguirsi di eventi più o meno fortuiti.

Il primo grande cambiamento è stato l’esonero di Stefano Pioli, allenatore che non è riuscito a replicare gli obiettivi raggiunti nella stagione precedente, con un terzo posto in classifica, con l’accesso ai preliminari di Europa League e con la possibilità di giocare due finali, quella di Coppa Italia e quella della Supercoppa Italiana, e che dal quale molti si aspettavano dei risultati che a inizio anno, a metà stagione, erano già ben lontani. Dopo la sconfitta nel derby del 3 aprile a Pioli è subentrato Simone Inzaghi che ha traghettato la Lazio fino a fine campionato con un ottavo posto che ha lasciato tutti scontenti.

Altra data da ricordare è stata l’ultima partita di campionato giocata il 15 maggio all’Olimpico tra Lazio e Fiorentina che ha visto protagonista Miro Klose e il suo addio al calcio giocato. Per i laziali è stato un onore che il bomber tedesco abbia vestito la maglia biancoceleste.

I mesi estivi sono stati caratterizzati da una diffusa confusione soprattutto sulla panchina della Lazio che non riusciva a trovare un allenatore: si sono susseguiti una serie di nomi come quello di Prandelli, Bielsa, Maran, per poi confermare alla guida della squadra biancoceleste proprio Simone Inzaghi. Al ritiro di Auronzo di Cadore si è arrivati con una rosa incompleta: Candreva era stato ceduto all’inter, Keita disertava gli allenamenti, Felipe Anderson si trovava in Brasile per le Olimpiadi. Per forza di cose Simone Inzaghi ha dovuto accelerare il passaggio dei giovani dalla Primavera alla prima squadra.

In estate ci sono stati anche dei cambiamenti a livello dirigenziale con l’arrivo di Angelo Peruzzi a ricoprire il ruolo di Club Manager, e di Arturo Diaconale come direttore della comunicazione della Lazio.

Ad agosto sono arrivati i primi acquisti che hanno un po’ risollevato gli umori: Ciro Immobile a sostituire Klose, e Bastos e Wallace in difesa. Nel frattempo Keita ha fato pace con la società e Felipe Anderson è tornato dal Brasile con una svavillante medaglia d’oro al collo e con la voglia di lasciarsi alle spalle una stagione deludente.

Eventi hanno dato vita alla nuova Lazio di Simone Inzaghi, stata la rivelazione di questa prima parte di campionato, una Lazio che ha saputo rialzarsi dopo le sconfitte, che ha dimostrato di potersela giocare con le big nonostante i risultati. Un gruppo unito e affiatato in cui ognuno ha il suo ruolo ed è indispensabile alla squadra. Le premesse per poter disputare un buon campionato ci sono tutte.

Buon 2017 Lazio!

Gisella Santoro