“È un giocatore che fa diventare semplice e fluida ogni palla ed ogni giocata, questo significa che Madre Natura gli ha dato qualcosa di diverso da tutti gli altri”.

Il giocatore che ha detto queste parole si chiama Gigi Buffon, quello che le ha ricevute Rodrigo Bentancur. Tra i due ci sono quasi 20 anni di differenza, eppure per due anni hanno indossato e amato la maglia della Juventus. Buffon è andato via in estate, Bentancur è rimasto a Torino e oggi è una conferma e una certezza nella rosa bianconera.

(Photo by Daniele Badolato – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Classe ’97, Bentancur è nato a Nueva Helvecia, che sembra il nome di un font di Word ma è dipartimento di Colonia da 14mila abitanti in Uruguay. Infanzia segnata dalla scomparsa della mamma Mary quando aveva solo quattro anni: da allora, “Lolo” (così lo chiamano in famiglia) ha imparato a crescere più velocemente rispetto ai suoi coetanei e questa sua maturità ed educazione le si riscontrano anche come una sua qualità in campo. Il ricordo della madre lo ha tatuato sulla pelle e sulla maglia, attraverso un tatuaggio sul braccio e la maglia numero 30, ovvero la data di nascita di mamma Mary.

Entrato, nell’estate del 2015, nell’affare che sancisce il trasferimento di Carlitos Tevez dalla Juve al Boca Juniors, la squadra bianconera ottiene il diritto di opzione per l’acquisizione a titolo definitivo del centrocampista uruguaiano, che viene esercitato il 21 aprile 2017 a fronte di un versamento di nove milioni e mezzo di euro, con effetti dal 1º luglio dello stesso anno. 

Il suo ruolo era quello di vice Pjanic e, con un po’ di fortuna, il nuovo Pogba. In questo primo anno e mezzo di Juve, tante cose sono cambiate per Bentancur e per mister Allegri. Il suo debutto in Champions è stato in uno degli stadi più importanti al mondo: il Camp Nou. Era settembre 2017 e i bianconeri persero 3-0 contro la squadra di Messi. L’uruguaiano giocò titolare, senza avere intorno chissà che pretese, perché Allegri era senza Khedira e Marchisio. Dopo un anno e mezzo cambia lo scenario, dal Camp Nou all’Old Trafford, ma cambia anche la musica: Bentancur è titolare insieme a Pjanic e Matuidi e, sebbene anche questa volta manchino due centrocampisti come Kheidra e Emre Can, il 21enne convince tutti nella casa del Manchester United.

Non è più una riserva, non è più un piano B: Bentancur è un’altra scelta, che può “rubare” il posto ai due tedeschi.

Rispetto allo scorso campionato, ha acquisito più sicurezza, più dialogo con i compagni e più precisione. Merito di un Mondiale vissuto da protagonista fino al quarto di finale con la maglia dell’Uruguay.

Oltre oceano, avevano sempre detto che in Italia Bentancur fosse sottovalutato, che Allegri non lo “vedeva” abbastanza.

(Photo by Richard Heathcote/Getty Images)

D’altronde, il suo curriculum parlava chiaro: esordio col Boca Juniors a 17 anni, un mondiale Under 20 vinto e un altro giocato sempre da titolare. Insomma, non proprio un ragazzino qualsiasi.

(Photo by Valerio Pennicino – Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Il 6 ottobre è arrivato anche il primo gol con la maglia della Juventus, alla Dacia Arena contro l’Udinese. L’ultimo guizzo che gli mancava in questi mesi più che positivi  nel ruolo di mezzala in cui lo fa giocare Allegri gli si addice parecchio. E la prima rete è stata un vero e proprio guizzo, rete da attaccante puro, tanto da “rubare” palla a Cristiano Ronaldo.

La sua carriera alla Juventus è solo iniziata e chissà cosa potrà far vedere, dove potrà arrivare. Una cosa è certa: ha già la benedizione di uno che la maglia bianconera l’ha indossata per quasi 20 anni. Un certo Gigi Buffon…

 

 Paola Moro