L’Inter, da qui alla fine, dovrà saper soffrire e giocare da squadra

Non serve fare una buona gara e giocarne due sotto il nostro massimo livello. Questo fa la differenza. Le motivazioni devono essere a duemila, tutti in apnea da qui alla fine, pedalare e spingere. Noi abbiamo bisogno di prestazioni e punti” ha detto Spalletti alla vigilia della trasferta a Genova contro la Sampdoria.

Insomma, dopo una gara in apnea contro il Napoli che ha portato i suoi frutti, l’Inter è chiamata a dare risposte, a trovare continuità per conquistare il posto in Champions.

Lo sa Spalletti e lo vuole tutto l’ambiente nerazzurro. Bisogna ripartire dallo 0-0 contro il Napoli, che ha mostrato cose buone ma non basta. Perchè in quella gara, giocata da squadra, ha avuto sì, il merito di tenere a secco gli azzurri per la prima volta da tre mesi ma non è riuscita a essere pericolosa: imprecisioni e incomprensioni non hanno permesso ai nerazzurri di superare la metà campo.

Spalletti ha parlato di mancanza di qualità, ebbene, se avesse ragione, non crediamo si possa trovare in così poco tempo… e allora?

Allora bisogna ripartire dall’entusiasmo, poco al momento, ma leggermente riacceso da una squadra che ha saputo soffrire. L’impegno contro i doriani sarà un altra gara ‘in apnea’ per  gli uomini di Spalletti incapaci di vincere in trasferta dal lontano 25 novembre (3-1 al Cagliari) contro chi – i blucerchiati – ha conquistato 32 punti su 44 tra le mura amiche.

Bisognerà soffrire in attesa che Perisic torni portando un pizzico di qualità e che Icardi ritrovi il gol che manca da 71 giorni -dal 5 gennaio scorso- (complice l’infortunio che lo ha fermato per quasi tutto il mese di febbraio), perchè da qui alla fine, per i nerazzurri, sarà un campionato in apnea

Caterina Autiero

*immagine copertina da ForzaRoma.info