I numeri sono allarmanti: Montella aveva fatto meglio. Le colpe però non sono di Gattuso

Il Milan sta vedendo letteralmente le Streghe. Non solo mi riferisco alla clamorosa sconfitta contro il Benevento di De Zerbi, che ha matato sia nella partita di andata che in quella di ritorno la squadra di Gattuso, ma al momento negativo che sta vivendo da ormai 6 partite a sta parte. Un’involuzione che ha dell’incredibile considerato il cambio di marcia che il nuovo allenatore sembrava aver impresso alla stagione dei rossoneri. Risultati e prestazioni che ora stentano ad arrivare: dalla sconfitta rimediata contro la Juventus, il Milan non è riuscito più a riprendersi, inanellando quattro pareggi consecutivi e una sconfitta proprio contro l’ultima della classifica (ormai retrocessa).

Come se non bastasse, i rossoneri non solo hanno dovuto definitivamente abbandonare il sogno Champions, ma dopo il sorpasso dell’Atalanta, uscita vittoriosa nel match contro il Toro, sono scesi al settimo posto. Con soli 54 punti a quattro giornate dalla fine del campionato ora anche la qualificazione in Europa League è a forte rischio.
Gattuso non ha colpe ma Montella l’anno scorso aveva fatto meglio. 


Incominciare a mettere in dubbio Gattuso, fresco di rinnovo, sarebbe da pazzi, anche perché in poco tempo è riuscito a ridare anima e grinta ad una squadra ridotta in mille pezzi. Al giovane tecnico, alle prese con un gruppo con evidenti problemi strutturali, non si poteva chiedere di più. Nel bene e nel male si è sempre preso le sue responsabilità e giustamente la società l’ha ripagato con la fiducia e con un nuovo contratto da due milioni di euro annui e che lo legherà al progetto rossonero per i prossimi tre anni. Detto ciò, è inevitabile fare il punto della situazione e tirare le somma di questa stagione, a dir poco altalenante, confrontandola con quella passata anch’essa grama di soddisfazioni.

ANSA/ANGELO CARCONI

Lo scorso anno a quattro gare dalla fine del campionato, con alla guida Montella e con 28 milioni spesi per “rafforzare” la rosa, la formazione rossonera poteva vantare 59 punti (ben cinque in più rispetto ad oggi), riuscendo persino a chiudere con un dignitoso sesto posto. Se la campagna acquisti estiva da oltre 240 milioni di euro doveva garantire al Milan il salto di qualità, i frutti tanto sperati hanno fatto fatica ad arrivare e le aspettative si sono infrante contro la dura realtà. I due nuovi innesti in attacco, Silva e Kalinic, ne sono l’esempio lampante. Giunti a Milanello per la bellezza di 48 milioni di euro in totale, con il primo a quota ancora zero gol in campionato e con il secondo a quota cinque, hanno contribuito in maniera negativa allo scarso rendimento sotto porta. Attacco sterile (44 gol), una rosa inadeguata e mancanza di continuità, hanno condannato il Milan ad un tristissimo settimo posto.


Inutile ora piangere sul latte versato ma se non si vuole terminare ancora una volta nella mediocrità più assoluta e rendere più fallimentare di quanto già non sia questa stagione, i giocatori sono chiamati il 9 maggio in Coppa Italia contro la Juventus a portare a casa il risultato e a garantirsi il passaggio diretto ai gironi di Europa League. Una vittoria che non può cancellare gli svarioni stagionali ma che renderebbe il finale di campionato meno amaro. Il Milan lo deve ai suoi tifosi e soprattutto a se stesso.

 

Maria Chiara Rossi