Napoli – Juventus non è una partita normale, e non è altrettanto semplice.

Non è un derby, ufficialmente, ma l’aria che tira – anche giorni prima – sembra essere proprio quella: tensione, paura, eccitazione.

Con 13 punti al di sopra del Napoli, la Juventus, prima in classifica, si gode la sua posizione privilegiata ad un passo certo ormai dal tanto agognato ottavo scudetto consecutivo.
Beh, proprio agognato no, è chiaro che agli juventini collezionare un altro scudetto poco interessa, loro sognano ben altri trofei da collezionare. Comunque sia, una possibile – e non difficile – sconfitta della Juventus li avrebbe portati solo 10 punti al di sopra degli Azzurri. Ciò non avrebbe cambiato assolutamente nulla: l’ennesimo bel tricolore è praticamente già a Torino. In realtà nemmeno ai tifosi napoletani ed al Napoli sarebbe importato qualcosa, se non consolidare un secondo posto – per la società – e la soddisfazione di battere la storica rivale bianconera per la prima volta in questa stagione di campionato – per i tifosi.

La realtà è ben altra invece.

Gli Azzurri perdono in casa con la dominatrice assoluta del campionato.
Onore però a questi ragazzi che hanno saputo affrontare una partita di questo calibro da veri professionisti.

Due episodi eclatanti hanno condizionato la partita

Il primo, retrocessione del pallone da parte di Malcuit per Meret; CR7 scatta per prendere la palla da mandare in rete -succede tutto in una frazione di secondi- il portiere azzurro in contrasto su Ronaldo viene espulso. Rocchi senza pensarci due volte e senza consultare il VAR penalizza il portiere ventunenne.
E a questo punto la domanda sorge spontanea:

Perché se c’è il VAR non viene consultato?

Se lo è chiesto anche Ancelotti.
Ronaldo, senza giri di parole, simula, perché il contatto con il portiere non è avvenuto.
Rocchi però –lo stesso che l’anno scorso condizionò la fine di un campionato non dando il rosso giusto a Pjanic per un fallaccio nella partita contro l’Inter– ieri, con sicurezza e zelo , ha espulso Meret senza nemmeno consultare il VAR.

Nel giro di pochi minuti la Juventus si trova in vantaggio con due reti a zero e con un uomo in più. Viene poi espulso Pjanic, quando ormai la partita sembrava già chiusa, per accumulo di cartellini.

Ed ecco che l’equilibrio viene ristabilito: 10 contro 10.

Nonostante lo svantaggio, i veri protagonisti del match sono proprio i partenopei che, come confermano anche le statistiche, dominano la gara con esperienza e tenacia, tant’è che Ronaldo – oltre a procurarsi l’espulsione dell’avversario – non si vede proprio.

Il secondo episodio, vede protagonista Insigne su calcio di rigore sbagliato.

Un altro legno collezionato dagli azzurri in questa stagione, il ventesimo, e il secondo della partita dopo Zielinski, senza i quali il risultato forse sarebbe stato diverso.
Sbagliato comunque incolpare Il Magnifico per questo gol mancato: i nervi tesi, la palla pesante e la montagna Szczęsny non hanno affatto aiutato; come è sbagliato incolpare Malcuit per l’errore di quel retropassaggio.

L’unico ad aver sbagliato completamente la partita è Rocchi, per entrambe le parti.

Qualsiasi minimo contatto si andava per terra, e ad ogni contatto, anche insignificante, si fermava il gioco. Uno strazio per i giocatori e gli spettatori.

I migliori in campo comunque e senza ombra di dubbio sono stati Koulibaly, Callejon e Zielinski, sempre più pilastri di questo Napoli di Ancelotti.

Ora testa al Salisburgo e ragazzi… prendiamoci questa Coppa!

 

Valentina Vittoria