E’ stato un centravanti potente in area di rigore, amato da molti per le sue doti fisiche oltre che caratteriali, meno da altri che criticavano la sua tecnica non sempre sopraffina.

Pierluigi Casiraghi è stato un calciatore estremamente dinamico ed acrobatico (note le sue elevazioni e i suoi colpi di testa in tuffo) ma soprattutto un uomo con una determinazione di ferro messa a dura prova dalla sfortuna.

Casiraghi
Planet Footbal

L’8 novembre del 1998, acquistato da poco dal Chelsea, durante il derby con il West Ham, Casiraghi ha uno scontro durissimo ed inevitabile con il portiere della squadra avversaria, Hislop, un colosso di quasi due metri che lo travolge con tutto il suo peso.

Sarà costretto a lasciare il campo su una barella ma l’episodio che le cronache descrivono come uno degli infortuni più irruenti tra quelli avvenuti su una campo da calcio segnerà purtroppo la sua carriera a soli 29 anni: ginocchio andato del tutto e inoltre una lesione irrecuperabile al nervo sciatico.

Diagnosi irreversibile ed infausta che però non scoraggia Casiraghi: per mesi si sottopone a massacranti sedute di rieducazione e operazioni, con una grinta invidiabile.

Ma non basterà a farlo ritornare in campo: a 31 anni dovrà appendere definitivamente al chiodo gli scarpini; continuerà ad occuparsi di calcio ma dalla panchina, prima allenando il Monza all’Under 21 della Nazionale per poi passare al Cagliari, al Al-Arabi e infine al Birmingham City.

Casiraghi ha iniziato la carriera proprio nel Monza dove formava la coppia d’attacco d’acciaio con Maurizio Ganz; durante una partita di Coppa Italia contro la Juventus viene suggerito a Boniperti da Sergio Brio che in campo aveva “duellato” contro Casiraghi; Brio lo definisce “un gladiatore, uno che farebbe comodo in squadra” e Boniperti non ci pensa due volte a reclutarlo.

 

Con i bianconeri resterà quattro stagioni, aggiudicandosi la Coppa Uefa (in finale contro la Fiorentina sarà lui a segnare un gol) e la Coppa Italia durante il primo anno; nelle stagioni successive però Trappattoni lo utilizzerà poco, preferendogli Vialli, Ravanelli, Baggio.

Sarà il motivo scatenante della sua scelta successiva:

“Nell’estate del 1993 – ha dichiarato in un’intervista – ho scelto di andare via dalla Juventus perché c’erano i Mondiali alle porte e io mi giocavo un posto in Nazionale. Potevo convincere Sacchi a portarmi negli Stati Uniti solo giocando con continuità e segnando tanti gol, perché la concorrenza era fortissima in quel ruolo. Per me la Nazionale è sempre stata importante perché, dovunque sono andato a giocare, è sempre stata la mia maglia: dalla selezione Under 16 fino alla Nazionale maggiore le ho indossate tutte”.

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Sarà Dino Zoff a portare alla Lazio Casiraghi dove sarà ribattezzato con il nomignolo di Tyson: un susseguirsi di reti molte suggestive sino alla finale di Coppa Uefa  alla quale arriva segnando 4 gol. Nelle sue stagioni alla Lazio, insieme a Beppe Signori, Casiraghi infiamma l’Olimpico; quando andrà via si chiuderà un’epoca in un certo senso.

 

Nel 1998 passa al Chelsea dove purtroppo le cose non andranno come si poteva supporre.

Silvia Sanmory