Bergamo è una delle città più colpite dalla ferocia del Covid.
Tra metà marzo e metà aprile si sono registrati picchi di contagiati, ospedali al collasso e centinaia di vittime: indelebili sono ancora le numerose, troppe, bare dei morti portate via dall’esercito.

Non è, infatti un caso, che, la Nazionale di Mancini giocherà proprio a Bergamo (mercoledì 14 ottobre): una sorta di omaggio che la Figc ha voluto fare alla città emblema della brutalità della pandemia.

Non ci sarà il pubblico ma sugli spalti del Gewiss Stadium (una volta stadio Atleti Azzurri d’Italia) saranno presenti i sindaci di tutta la provincia bergamasca (a rappresentare la popolazione ) e una delegazione di medici e infermieri degli ospedali Papa Giovanni XXIII e Humanitas. Inoltre, la curva Nord sarà allestita con un grande tricolore.

Una rappresentativa azzurra, poi, si è recata al Cimitero Monumentale per depositare una corona di fiori. Il ct, il capodelegazione Gianluca Vialli e il team manager Gabriele Oriali, insieme al sindaco Giorgio Gori, al presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, al presidente della Knvb Just Spee e al segretario generale Gijs de Jong, hanno osservato un momento di raccoglimento e di preghiera in ricordo delle vittime della pandemia di questi mesi.

“A Bergamo, ai bergamaschi”
la dedica firmata dagli Azzurri sulla corona di fiori.

Il calcio ritrova un alto valore simbolico volto ad abbracciare idealmente una popolazione che ancora oggi soffre.

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