Gianluca Scamacca, Lorenzo Lucca, Destiny Udogie, Mattia Viti: i giocatori del futuro per la Nazionale Italiana scelgono l’estero. Cosa manca, sempre di più, a questa Serie A?

Il futuro della Nazionale Italiana è fatto di profili giovani, di promesse che credono nel proprio sogno di diventare calciatori e che, quando sono arrivati a meta, iniziano a desiderare di poter diventare qualcuno nel calcio che conta.

Gianluca Scamacca, Lorenzo Lucca, Destiny Udogie, Mattia Viti: tutti loro hanno fatto del pallone il proprio mestiere e una delle proprie ragioni di vita. Arrivando ai vertici del calcio italiano, ovvero approdando in Serie A. Per poi, però, decidere di dirigersi altrove.

E prima di loro lo stesso percorso hanno scelto di inseguire giocatori come Gianluigi Donnarumma o anche Wilfried Gnonto. La Premier League, su tutte, e oltre a questa anche la Ligue1, la Eredivisie, sono campionati che attirano spesso di più rispetto a quello italiano. Cosa succede, allora, a questa Serie A e come poter lavorare per invertire la rotta?

Maggiore spazio ai più giovani che, oltre ad essere lanciati nelle medio-piccole del campionato, dovrebbero essere utilizzati anche di più forse dalle grandi, per infondere coraggio e per far scoprire quello che spesso e volentieri è un altro calcio: il calcio europeo.

Gianluca Scamacca al West Ham, Lorenzo Lucca all’Ajax: gli spostamenti, dei giovanissimi, che hanno creato più clamore in questo calciomercato

Quest’estate è stata caratterizzata dal calciomercato che ha comportato anche spostamenti, tra i più giovani italiani, capaci di creare clamore. Gianluca Scamacca ha, infatti, salutato il Sassuolo e all’età di 23 anni, per 36 milioni di euro, ha raggiunto il West Ham iniziando una nuova avventura in Premier League.

Dopo di lui, particolare risonanza è stata suscitata dalla partenza di Lorenzo Lucca alla volta di Amsterdam. Il giovanissimo classe 2000 è passato, infatti, dalla Serie B e dal Pisa direttamente alla prima divisione del campionato olandese.

Andando a vestire la maglia dell’Ajax. Un salto di qualità che l’ha convinto a partire e a rischiare, con l’intento fondamentale di voler crescere. È così diventato il primo italiano ad essere approdato nella squadra olandese, firmando già un primo personale record.

Destiny Udogie chiamato dal Tottenham di Conte, Mattia Viti al Nizza: i classe 2002 convincono i club europei

Desiny Udogie e Mattia Viti sono accumunati prima di tutto dall’anno in cui sono venuti al mondo: entrambi i giocatori, il primo terzino sinistro e il secondo difensore centrale, sono nati nel 2002. Entrambi poi hanno iniziato a giocare nel calcio che conta in Serie A. Udogie con la maglia dell’Udinese e Viti con quella dell’Empoli.

Hanno conquistato così, nella scorsa stagione, la fiducia dei propri allenatori (rispettivamente Cioffi e Andreazzoli) e hanno fatto sì che venissero notati all’estero. Sul terzino è così, nel corso di questo mercato estivo, piombato il Tottenham di Antonio Conte. Mentre sul difensore centrale l’ha spuntata il Nizza dalla Ligue 1.

A questo punto una sola cosa distingue i due. Udogie giocherà ancora un anno, in prestito in Serie A (sempre nelle file dell’Udinese) pur essendo di proprietà del club inglese. Mentre Viti è passato al club francese già a titolo definitivo per circa 13 milioni di euro.

La lista è ancora lunga e potrebbe continuare aggiungendo il nome di Luca Pellegrini, passato in prestito secco dalla Juventus all’Eintracht Francoforte. Wilfried Gnonto che piace a mezza Premier League, così come Cesare Casadei in procinto di trasferirsi altrove (forte è l’interesse del Chelsea) lasciando l’Inter. E non solo.

Cosa manca, viene perciò da chiedersi, a questa Serie A? Forse il coraggio di scommettere su chi deve sì crescere ma che poi può diventare imprescindibile? Potrebbe essere questo, ma non basterebbe un’unica motivazione. L’inversione di rotta, adesso, è però diventata necessaria.

Alessia Gentile