Il Campionato europeo di calcio under-21 rappresenta sempre un appuntamento importante nel calcio che verrà. Una vetrina d’eccezione per quei giovani talenti che si affacciano alla cronaca internazionale, sfoderando tutte le loro migliori qualità per farsi notare dagli scount internazionali. 

Ma non solo: è un valido biglietto per le Olimpiadi del 2024 a cui l’Italia, uscita con una deboluccia Norvegia, non parteciperà.

È cosa ormai ben risaputa, visto che non partecipa dal 2012, e nel 2008 si fermò ai quarti di finale contro un forte, ma non fortissimo, Belgio. 

Eppure, le premesse di quest’anno sembravano quantomeno prospettare un risultato decisamente diverso. 

Dov’è lo sbaglio? 

Ci ha provato Demetrio Albertini, ex centrocampista rossonero e presidente del settore tecnico della FIGC: 

“Oggi non siamo un sistema indirizzato alla valorizzazione dei nostri giovani.
Non è una persona che può risolvere il problema, bisogna farlo tutti insieme”.
 

Ha proseguito poi insistendo sulla valorizzazione dei giovani che non riescono ad emergere in prima squadra, come spesso accade negli altri campionati: vedi Gavi, stellina del Barcellona. 

Che sia un problema del sistema calcio? 

Senza alcun dubbio eppure, in questa nube di negatività, si può certamente ripartire da alcuni talenti che sono emersi, da cui la futura Italia potrà certamente ripartire. 

Primo fra tutti, Sandro Tonali, classe 2000, nuovo centrocampista del New Castle, considerato come uno dei più promettenti della sua generazione. Debutta nel 2017 in prima squadra a Brescia, vincendo l’anno successivo il premio come miglior giovane della Serie B 2017/18. Poco dopo, nel 2019, l’esordio in Serie A per poi passare nel 2020 al Milan, dove pian piano trova maggior spazio, chiudendo la seconda stagione con 36 presenza e 5 goal. 

Oltre a lui, non è di certo passato inosservato il difensore, ora del Torino, classe 2000, Raoul Bellanova. Cresciuto nelle giovanili del Milan, non esordisce in prima squadra, venendo acquistato dal Bordeaux nel 2019. Dopo un’esperienza deludente, passa all’Atalanta, debuttando nel 2020, per poi essere ceduto dopo qualche mese al Pescara, dove trova continuità. Poi ancora in prestito al Cagliari, dove realizza il suo primo e unico goal in serie A, nel febbraio del 2022. Infine, all’Inter dove non trova spazio in campo, subentrando solo nel finale di stagione.  

Ed è un po’ la storia di tanti giocatori dell’Under21.

Questo rappresenta certamente un ottimo punto di partenza: investire sul talento giovanile, dare spazio anche quando sembra che non vi siano delle certezze concrete.

Eppure, avrebbero tanto da dimostrare, visto e considerato che i loro coetanei stranieri sono considerati i nuovi astri nascenti: Haaland, Zelewski e lo stesso Kvaratshkelia che militano in Serie A. 

Tra coloro che, però, hanno trovato spazio in Serie A, possiamo citare il difensore dell’Empoli classe 2000, Fabiano Parisi. Abile terzino sinistro, sia in fase offensiva che in difensiva, inizia con le giovanili del Benevento, per poi ripartire con l’Avellino, con cui in Serie C, colleziona 32 presente e 4 goal. Nel 2020, viene acquistato dall’Empoli, diventando ben presto il titolare, con un gol e tre assist. Al ritorno in massima serie, esordisce nell’ottobre del 2021. 

Oltre a lui, possiamo menzionare il portiere della Cremonese, classe 2000, Marco Carnesecchi. Titolare nella stagione che portò i grigiorossi in Serie A, esordisce nell’ottobre del 2022, giocando come titolare e fornendo ottime prestazioni. 

Altro nome noto, quello di Destiny Udogie, difensore classe 2002 dell’Udinese, che debutta in prima squadra del Verona nel 2020, collazionando sei presenze. Nel luglio del 2021 viene ceduto in prestito all’Udinese, realizzando nel febbraio del 2022 la sua prima rete. Nel febbraio del 2023, nel 2-2 contro il Sassuolo, segna il primo goal ad appena 25 secondi dal fischio d’inizio. 

Altri giovane di prospettiva, Lorenzo Colombo, classe 2002, che è risultato decisivo alla penultima giornata di campionato, quando il suo calcio di rigore al 101’ ha permesso di ottenere la salvezza aritmetica.

Tra quelli conosciuti internazionalmente Pietro Pellegri, classe 2001, che dopo un ottimo inizio al Genoa, esordendo a 15 anni e 280 giorni in Serie A, ha poi tentennato al Monaco e al Milan, per poi passare al Torino. 

Tra i più giovani troviamo, Giorgio Scalvini, classe 2003 difensore dell’Atalanta con cui debutta nel 2021, trovando negli anni ampio spazio tra i titolari di Gasperini, e Wilfried Gnonto, attaccante classe 2003 del Leeds Utd, rientrato dagli impegni della Nazionale maggiore. 

L’Italia deve ripartire da qui, dai suoi talenti, e il sistema calcio deve avere una scossa decisiva per poter investire sui giovani.

 

Rosaria Picale