La vittoria schiacciante contro la Fiorentina e l’accesso diretto all’Europa League lasciano ben sperare.  E ora occhi (e mercato) puntati verso il futuro

Domenica sera alla Scala del Calcio è andata in scena Milan-Fiorentina, l’ultima opera di campionato diretta dal maestro d’orchestra Rino Gattuso. Una vittoria schiacciante, un poker per la precisione, ai danni dei viola, che permette ai rossoneri di conquistare il sesto posto e l’accesso diretto ai gironi di Europa League.

Una nota positiva che non può cancellare le tante delusioni subite in stagione, prima fra tutte la sconfitta in Coppa Italia, ma che fa ben sperare in vista dell’anno venturo. Se gli obbiettivi all’inizio del campionato erano ben più ambiziosi, oggi possiamo riconoscere che aver centrato il sesto posto, per il nuovo Milan targato Mirabelli e Fassone, è un risultato per cui gioire e di cui andare fieri. E se qualcuno avesse ancora dei dubbi a riguardo, vi spiego anche il perché. Considerate le 5 squadre che precedono il Milan in classifica, era difficile, se non impossibile chiedere di più agli uomini di Gattuso: Juve, Napoli, Roma, Inter e Lazio hanno meritato con distacco di stare sopra, sia per qualità della rosa che per gioco espresso, e stento a credere che qualcuno possa dire il contrario. Ciò non toglie che una finale raggiunta, un percorso dignitoso in Europa e soprattutto una cavalcata da 39 punti nella seconda parte di campionato rappresentino una buona base di partenza e conferiscano una dignitosa sufficienza alla stagione dei rossoneri, una stagione di cui non tutto è da buttare.

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Ecco da chi ripartire

Rino Gattuso, un nome, una certezza.Il tecnico calabrese è stato il vero valore aggiunto del Milan di Yonghong Li e non finiremo di ribadirlo. Grinta, determinazione e tanto lavoro: con la bellezza di 44 punti conquistati (meglio di lui hanno fatto solo Juventus 52 e Napoli 53)i n breve tempo si è conquistato la fiducia dei tifosi, dello spogliatoio e della società, con cui ha siglato un contratto triennale. Una media punti da Champions League che gli vale una stagione da 8, senza se e senza ma. Leader vero in campo ha dimostrato di esserlo anche fuori. Non solo ha retto pressioni, che un qualunque allenatore a fatica avrebbe sopportato, ma ha fatto molto di più: ha creato una squadra e le ha dato un gioco. Prendendosi responsabilità che esulano dal suo ruolo. Ma attenzione perché sul secondo gradino del podio c’è il piccolo ma grande Patrick Cutrone, che si aggiudica la medaglia d’argento. Con 10 in Serie A e 18 tra tutte le competizioni è solo e unico capocannoniere della squadra. Uomo della provvidenza ma anche della svolta, con la rete della vittoria in Coppa Italia contro l’Inter, ha dato inizio alla rimonta rossonera in campionato. Per lui tanti applausi e un 8 in pagella. Il numero 63 ha soli vent’anni ma nessuno più di lui in campo ha dimostrato di essere un giocatore da Milan. L’anno prossimo in attacco si riparte da lui. C’è qualcos’altro da aggiungere sul centravanti nato a Como?

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In scia salgono sul gradino più basso del podio tutti quei giocatori che si sono confermati e che hanno migliorato il loro rendimento. La coppia difensiva Bonucci-Romagnoli è ben assortita e ha dimostrato di saper lavorare bene, Calabria è parso il giocatore che più ha innalzato il livello delle prestazioni rispetto al passato. Gattuso ha chiesto alla sua società di accelerare le operazioni per il rinnovo di Bonaventura: Jack che contro la Fiorentina ha messo a segno il suo ottavo gol, un bottino al quale una squadra che punta in alto non può rinunciare. 55 presenze, 5 gol e 6 assist: i numeri di Kessié certificano la leadership che si è saputo conquistare nonostante la giovane età. Calhanoglu è stato il piccolo capolavoro di Gattuso che ha saputo liberare la testa del turco, il miglior acquisto firmato Massimiliano Mirabelli. Su Donnarumma ci sarebbe un discorso complicato da aprire, ma non è questa la sede adatta e perché la sua stagione, non all’altezza della precedente va detto, è stata condizionata da eventi che con il campo centravano poco nulla.

Programmi per il futuro

Il futuro è ancora tutto da scrivere ma secondo le ultime dichiarazioni del ds Mirabelli le intenzioni sono quelle di rinforzare la rosa alzando la qualità della squadra e colmando il gap con le prime cinque. Ecco gli obiettivi di mercato: un centrocampista da alternare a Kessié e Bonaventura, un attaccante esterno e un grande centravanti per sopperire alle lacune del reparto offensivo. Chiaramente qualcuno di troppo in attacco partirà, e il più papabile è il portoghese Silva, senza contare che Bacca rientrerà dal prestito. Ci troviamo di fronte a una squadra in fase di costruzione ma con delle buone premesse e soprattutto con qualche certezza in più rispetto ai mesi scorsi. Sognare non costa nulla e se dovessero arrivare 3 o 4 giocatori di livello, a partire da settembre potremmo vedere un Milan più competitivo, in grado di giocarsela alla pari con le big italiane per un posto nell’Europa che conta (considerando che quest’anno sono solo 8 i punti di distanza dalla quarta). Piano piano tutto sta prendendo forma…o almeno speriamo di non sbagliarci ancora una volta.

 

Mariachiara Rossi