Mancano poche ore al match di ritorno del turno preliminare di Europa League che vedrà i ragazzi di Di Francesco ospitare il Lucerna, dopo il punto preziosissimo conquistato nella gara di andata. Riusciranno i neroverdi a continuare questo sogno chiamato Europa? Mentre l’Italia intera fa il tifo per il piccolo grande Sasol,  noi di Gol di TaccoASpillo abbiamo contattato il caporedattore di Canale Sassuolo, Massimiliano Todeschi, che ci racconta il segreto di una scalata storica che ha riconciliato tutti gli appassionati dello Sport “sano” al calcio.

La buona prestazione in casa del Lucerna ha regalato ottimismo e fiducia per il passaggio del turno. Quali migliorie dovrà apportare Di Francesco nell’assetto tecnico tattico della squadra in vista del match di ritorno?

Il Lucerna è senza dubbio più avanti dal punto di vista della condizione fisica: non bisogna dimenticare che gli svizzeri hanno già iniziato il campionato lo scorso 23 luglio. Credo quindi sia necessario, come sottolineato dallo stesso Di Francesco e dall’ad Carnevali, cercare di fare il possibile per ridurre il gap sul versante, appunto, della forma fisica ma anche dei meccanismi difensivi. Acerbi e Cannavaro, coppia “di ferro” della scorsa stagione, devono ancora arrivare al 100% e nel corso della gara d’andata si sono corsi un po’ troppi rischi. La concretezza sottoporta è invece un imperativo al quale è chiamato Defrel, che con ogni probabilità sarà chiamato a ricoprire di nuovo il ruolo di centravanti.

Il Sassuolo è stato definito a più riprese nel corso dell’anno come il Leicester d’Italia, dalla Serie C all’Europa in pochi anni: il segreto di questa scalata?

Innanzitutto l’oculatezza nella gestione delle risorse. Il Sassuolo non è solito effettuare investimenti fuori dalla propria portata e la politica dei piccoli passi ha portato ai risultati straordinari che tutti abbiamo sotto gli occhi. Al di là di una dirigenza sicuramente capace, negli ultimi anni il consolidamento nell’olimpo del calcio italiano si deve a mister Di Francesco, che è riuscito a ottenere dalla sua rosa risultati ben difficili da pronosticare solo tre anni fa. Ritengo Di Francesco la dimostrazione concreta dell’importanza di avere un allenatore capace e preparato, che viene prima della qualità delle pedine di cui la squadra può disporre.

 Cosa manca al Sassuolo per diventare davvero il nostro Leicester ( a parte la fortuna, si intende…)

Forse un seguito maggiore da parte della tifoseria, dal momento che dal punto di vista organizzativo i neroverdi hanno poco da invidiare a squadre ben più blasonate. Sassuolo è e resta una piccola realtà, con un numero di tifosi ridotto e che ancora deve scrivere la sua storia: per questo i paragoni con il Leicester mi sono sempre sembrati un po’ affrettati… A ogni modo il numero dei simpatizzanti della squadra neroverde è in continua ascesa e la recente trasferta a Lucerna, che ha portato in Svizzera centinaia di tifosi, può essere un ottimo primo passo per scaldare la piazza e crescere ancora in questo senso.

Pensi che il calcio italiano attuale abbia gli strumenti e sopratutto la voglia di far realizzare una favola simile?

Non saprei, si entra in un terreno minato. Per i puristi del calcio vedere il gioco più bello del mondo trasformato in una sorta di macchina per soldi lascia molto amaro in bocca ma oggi nel mondo del pallone va avanti chi ha le risorse e sa gestirle. Da questo punto di vista, come ho accennato poco fa, il Sassuolo rappresenta un esempio virtuoso: basti pensare che al termine della scorsa stagione è arrivato davanti a quel Milan che aveva speso 100 milioni di euro nella campagna acquisti estiva, segno che avere le risorse non equivale a raccogliere successi, ma con il lavoro e la lungimiranza ci si può consolidare. Chiaramente chi ritiene che squadre come Sassuolo, Carpi, Frosinone (e mettiamoci il Crotone neopromosso) non abbiano la “nobilità” sufficiente per giocare la Serie A non vedrebbe di buon occhio una simile rivoluzione. Ma diamo tempo al tempo, vedremo cosa ci riserverà il futuro.

 I ragazzi di Di Francesco sono richiestissimi da tante squadre, in virtù appunto dell’ottimo lavoro, chi potrebbe lasciare, chi invece a tuo avviso sarà ricordato come la bandiera del Sassuolo?

Credo che il testimone di capitan Magnanelli sarà raccolto da Simone Missiroli. Anche per questioni anagrafiche il Missile difficilmente lascerà Sassuolo nei prossimi anni e del resto il suo gol contro il Livorno che segnò la prima storica promozione in A rimarrà indelebile nelle menti di tutti i tifosi. Oltre a Berardi, Sansone e Acerbi sono i più richiesti dal mercato e non mi stupirei di vederli partire, presto o tardi, per soddisfare legittimamente le proprie ambizioni di carriera. Il Sassuolo si sta comunque muovendo per cautelarsi dagli assalti delle rivali, non solo italiane ma anche estere: credo che nessuno dei giocatori citati partirà nel corso di questa sessione di mercato, anche se probabilmente sarà l’eventuale proseguimento del cammino in Europa League a dare maggiori certezze in merito.

Giusy Genovese