La sessione estiva di calciomercato procede spedita e i movimenti dell’Inter continuano a tenere banco. Il club nerazzurro non si ferma più, Beppe Marotta lavora senza sosta per definire la squadra del mister Simone Inzaghi. Le trattative continuano, nel frattempo c’è chi ha detto addio alla Beneamata e chi invece si è trasferito in casa Inter. Non si può dimenticare poi il caso Lukaku. Una sessione da protagonista per la società meneghina. Ne abbiamo parlato con Gabriele Borzillo, giornalista, scrittore, speaker radiofonico e tifoso nerazzurro. 

L’Inter, in queste ultime settimane, sta cambiando pelle. Un commento sul mercato dei nerazzurri fino ad oggi? 

Il mercato oggi è ancora a metà. Vero, hanno salutato in molti, moltissimi, tra i quali spiccano i nomi di qualche leader. Ma gli arrivi, dal mio punto di vista, sono andati a pari passo con gli addii. Al posto di Brozovic ci sarà Calhanoglu, che ha portato l’Inter a disputare la finale Champions un mese e mezzo fa, Frattesi è un upgrade notevole in mezzo al campo, Thuram è giovane, potente, veloce e ottima spalla per il nuovo capitano, Lautaro Martinez. Manca ancora qualcosa, ovviamente: però c’è ancora tempo, molto tempo.

Paradosso Inter: l'illusione di una mentalità che sembrava ritrovata
Fonte: profilo ufficiale Twitter Inter

Tra i pali ci sarà una vera e propria rivoluzione. Dopo le partenze di Handanovic, Cordaz e Onana, chi può essere un sostituto all’altezza? 

Difficile trovare qualcuno capace di guidare la difesa come Onana o in grado di avere lo stesso peso specifico di Samir all’interno dello spogliatoio. La politica nerazzurra mi sembra chiara: un portiere esperto, Sommer il preferito, un portiere forte e giovane capace di poter giostrare anche da titolare. Trubin, questo è il nome scelto dai dirigenti e dal tecnico. Poi, come sai meglio di me, il mercato è davvero strano…

Capitolo centrocampo. Via Brozovic, dentro Frattesi. Come cambia la squadra?

Chiaro che con Marcelo l’Inter era più riflessiva, mi verrebbe da dire. Calhanoglu è diverso dal suo predecessore, una specie di moto perpetuo, uno che macinava chilometri e chilometri durante le partite. Il turco offrirà meno prevedibilità ma, di contro, potrebbe soffrire maggiormente il pressing avversario sul primo portatore di palla nerazzurro. Frattesi non sarà un cambio: sarà il terzo titolare insieme a Barella e Mkhitaryan. Ne giocheranno due ovviamente, lui entrerà nelle rotazioni spesso e pure volentieri.

L’Inter ha accolto anche Marcus Thuram. Cosa possiamo aspettarci dal francese?

Thuram può ricordare per certi tratti l’attaccante potente che sta tanto bene insieme a Lautaro. non è un goleador vero e proprio, nessuno gli chiede di esserlo perché il goleador, all’Inter, è Lautaro. Personalmente sono convinto sia la spalla ideale dell’argentino, insieme formeranno una delle coppie più forti e interessanti del campionato.

Un commento sul caso Lukaku?

Lukaku è un ragazzo che, forse, non sa nemmeno lui cosa vuole. Due anni fa se n’è andato dicendo che il Chelsea era la squadra per cui tifava fin da bambino e non poteva rifiutare l’offerta. Lo fece dalla sera alla mattina, ricordiamolo. Poi, l’anno passato, ha giurato e spergiurato che voleva tornare all’Inter, la sua casa. Poi, mentre la Società stava sforzandosi per acquistarlo definitivamente, si è messo a flirtare, il duo rappresentante, dicono i bene informati, su più tavoli. Per me, sottolineo per me, addio e a mai più.

I nerazzurri hanno detto addio a diversi giocatori. Da Skriniar e D’Ambrosio a Brozovic, Dzeko e Handanovic. Qual è la partenza che ha il sapore più amaro e quale invece, se c’è, liberatoria?

Di certo la partenza di Onana, come ho già detto. Poi D’Ambrosio, vero interista, uno che non si è mai tirato indietro e ha dato tutto per la causa nerazzurra. Anche Samir, undici anni non si scordano in un attimo. Ma credo, sinceramente, che tutti abbiano dato il loro contributo, comportandosi da professionisti fino all’ultimo giorno. Ecco, posso tranquillamente dire che, alla luce di quanto attualmente sappiamo, l’addio definitivo di Lukaku non mi lascia vuoti incolmabili.

Per Inzaghi l’obiettivo è lo scudetto. Questa Inter può farcela? Possibili rivali? 

L’Inter verrà costruita per cercare la seconda stella. Inzaghi lo sa. E sa anche che non sarà semplice: la batteria delle avversarie è folta, a cominciare dal Napoli campione in carica. Poi metto Milan e Juventus. Di seguito le due romane, con l’incognita Atalanta. Però l’Inter, secondo me, ha le carte in regola per poter competere fino all’ultimo istante per la vittoria finale.

Alessandra Cangialosi