La Roma è capolista in solitaria ma la vetta conquistata contro la Fiorentina è ancora troppo precaria e anzi, è da difendere: non c’è nemmeno il tempo di godersela perchè si è di nuovo tutti in campo per il turno infrasettimanale e alle spalle ci sono quattro squadre, tutte ad appena due punti, tutte vogliose di guidare la classifica. “Non difenderemo il primo posto, vogliamo solo pensare ai 3 punti“. Garcia vuole pensare “di partita in partita”  dato che se nel calcio tutto può succedere, figuriamoci in questo campionato così “strano”.

Come si avvicina alla sfida contro l’Udinese la capolista? Come vive la piazza questo primato? Quali errori non commettere? Chi è l’avversaria più accreditata per la lotta scudetto? Questi e altri interrogativi la redazione di Gol di Tacco ha voluto affrontare con uno che di Roma se ne intende: Luca Pelosi per anni, dal primo all’ultimo giorno di vita, è stato firma de “Il Romanista“, attualmente è speaker di Roma Radio.

Capolista ma con sofferenza: ogni partita scorre sul filo del rasoio fino al fischio finale: da cosa dipende?

Credo dipenda da due fattori: uno tecnico, nel senso che è una squadra che sta modificando il suo stile di gioco – anche perché ha giocatori diversi in alcuni ruoli rispetto al passato -, l’altro psicologico, perché in certi frangenti tende a perdere sicurezza.

Contro l’Udinese Garcia dovrà fare a meno di Salah e De Rossi: turnover, purtroppo, obbligato, oppure un bene in modo che riposino e possano giocare gli altri?

Obbligato, ma secondo me ci sarebbe stato lo stesso, perché oltre alla partita di domenica con l’Inter nella settimana successiva ci saranno anche la partita di Champions e il derby. Anzi, credo che alla fine non saranno solo De Rossi e Salah a riposare.

Per fortuna Vainqueur è stato protagonista di un’ottima prestazione: la Roma ha trovato un nuovo elemento importante su cui puntare anche per il futuro?

Credo di sì. Si sta integrando sempre di più, sia in campo che nello spogliatoio. Ma aveva iniziato bene già contro il Carpi, poi era finito travolto dal disastro col Bate Borisov. Sarà molto utile, soprattutto in attesa di Strootman.

Le dichiarazioni di Baldissoni su Totti che aprono le porte ad futuro ruolo in dirigenza: il popolo giallorosso deve prepararsi ad un “addio” del Capitano?

Il primo a non essere pronto sono io… quindi forse non sono adatto a rispondere… Sforzandomi, però, ti dico che così come la storia di Totti con la Roma è unica, un suo post-carriera da dirigente la renderebbe ancora più unica, perché spesso il calcio non ha avuto riconoscenza per le bandiere. Pensa che Rivera è fuori dal Milan, come Maldini, Del Piero è fuori dalla Juventus. Insomma, non è scontato e sarà bello vedere Totti sempre con il giallorosso addosso, in qualsiasi veste.

Il tecnico viene spesso messo sulla graticola: allenare la Roma non è semplice, credi che sia un’arma a doppio taglio che la piazza passi repentinamente dalle stelle alle stalle in base ai risultati?

Non so quanto questo incida sui risultati, ma di sicuro ci vorrebbe più equilibrio. Ormai c’è la tendenza a dare giudizi definitivi in base all’ultima partita giocata, giudizi che di conseguenza tendono a ribaltarsi magari una settimana dopo. Bisognerebbe sforzarsi di non ragionare per forza per assoluti e che tutti, giocatori e allenatore, hanno le loro qualità e i loro difetti. Credo che questo derivi da un eccesso di passione e voglia di vincere e spero che proprio qualche vittoria possa contribuire a rendere più equilibrato un ambiente che può dare tantissimo alla squadra, come spesso ha fatto in passato.

Chiudiamo con uno sguardo alle altre: in questo campionato “strano” chi è la rivale numero uno per la lotta scudetto?
Il Napoli per il valore della rosa e i miglioramenti rispetto all’anno scorso che le sta dando Sarri. Non credo nell’Inter e nella Fiorentina mentre fino alla fine non lascio mai fuori la Juventus, anche se parte con handicap.
Caterina Autiero