Continuano le nostre interviste dedicate agli ex calciatori e agli ospiti vip che verranno premiati nel corso dell’evento Sette Colli Romanisti organizzato da Fabrizio Pacifici che si terrà il prossimo 4 febbraio al Trevi Club. Dopo Emanuela Tittocchia e Maurizio Iorio, GolDiTaccoASpillo ha il piacere di intervistare Craig Warwick, il noto sensitivo inglese spesso ospite dei salotti televisivi.

 Nel corso dell’evento Sette Colli Romanisti riceverai il trofeo come ambasciatore romano all’estero, che significato ha per te questo premio?

Significa molto per me … il mio lavoro è iniziato qui a Roma quando per quasi due anni sono stato ospite nel programma di Caterina Balivo “Festa Italiana” di Rai Uno.

 Roma è sempre stata come una seconda casa, ho molti amici qui. Quando  sono a Roma non mi sento mai solo, c’è una grande energia e io mi sento libero.

Quando vado a casa a Londra o negli Stati Uniti mi piace parlare della mia vita qui in Italia, e mi accorgo che dai loro volti traspare tanta gelosia quando parlo di Roma.

Questo trofeo di ambasciatore romano all’estero lo vedo come una grande forma di rispetto che la città di Roma ha nei miei confronti; tutto questo non può che rendermi felice.     

 Come nasce  il tuo amore per l’Italia e in particolare per Roma?

Tutto è iniziato con mia madre che sognava un giorno di venire a vivere a Roma. Purtroppo il suo sogno non si è mai avverato! Morì nel 1997, un mese dopo io ho iniziato a vivere in Italia. Credo che io ora sto vivendo questo sogno per lei. Essere a Roma è come essere vicino a mia mamma.

Il mio amore per l’Italia è nato grazie a lei e le sue storie romantiche su Roma, il cibo, la gente e lo stile di vita italiano.

 La manifestazione si terrà in occasione del Derby della Capitale, trovi delle differenze fra il modo di vivere il calcio qui in Italia rispetto a Londra?

Non credo che ci sia una grandissima differenza tra il calcio italiano e inglese. Penso che ovunque sia importante l’impegno che mettono per arrivare alla vittoria. 

 Puoi dirci un po ‘della tua esperienza legata al mondo del calcio? In passato ti è passato di essere contattato da uno sportivo?

Si, mi è capitato di dover intervenire con il mio lavoro come sensitivo nello Sport. Non posso dirvi i nomi per motivi di privacy, ma ho incontrato personaggi famosi nel mondo del calcio per dar loro consigli e pensieri positivi, aiutandoli a credere in se stessi e al loro gioco. L’energia positiva da trasmettere è quella di convincerli che possono vincere ovunque vadano a giocare.

 Vogliamo concludere chiedendo se c’è stato un momento in cui hai pensato che fosse più facile non avere questo dono e dove trovi la forza di andare avanti anche quando percepisci qualcosa di brutto…

Io amo il mio dono e aiutare le  persone e spero continueranno a chiedere il mio aiuto. Mi arrabbio quando non sono in grado di aiutare.

 Quando morì  mia madre avevo rinunciato per un periodo a parlare con gli angeli e cercai di vivere una vita normale per quasi un anno.

Poi ho sentito un grido di aiuto da parte di un bambino che era scomparso e poco dopo la famiglia mi contattò per cercarlo. Sono tornato a lavorare come sensitivo per essere di aiuto a tutte queste famiglie vittime di situazioni tragiche. Non è facile essere un sensitivo, devo scegliere la strada giusta e il momento giusto in cui far passare i messaggi che ricevo dagli Angeli o attraverso le miei visioni.  Rendere le persone soddisfatte credo sia la parte più difficile! Io trovo la forza di andare  avanti quando vedo la gente felice e contenta  della  e con loro vita. 

Giusy Genovese