È il tweet arrivato da Dubai e firmato Fabio Cannavaro a farsi portavoce del biasimo di tutti tifosi del Napoli, ovvero la cessione al Sassuolo di Paolo, difensore e ormai ex capitano del Napoli. Se gli emiliani infatti non possono che sentirsi esaltati da una società scatenatissima sul mercato in nome di un progetto già chiaro- oltre a Cannavaro sono arrivati infatti anche Polito e Floccari – i partenopei salutano la loro bandiera, attribuendo al presidente, all’intera  dirigenza e a Benitez le cause di una cessione annunciata comunque già da tempo. L’attuale allenatore del Napoli infatti non ha mai nascosto di non gradire il calciatore così come non sono mancati negli ultimi anni gli screzi con De Laurentis. Il bisogno di chiudere bene la carriera senza mai perdere l’entusiasmo e la voglia di giocare hanno spinto il difensore a chiedere il trasferimento.

Eliminati proprio dal Napoli in Coppa Italia, i tifosi biancocelesti in questo momento staranno condividendo con i loro rivali la stessa amarezza per una cessione avventata dovuta – in questo caso – alla necessità di far cassa. Ai malumori di una tifoseria già in rivolta per gli scarsi risultati, un mercato in saldo e un presidente che appare poco motivato motivato a far diventare la Lazio una grande big come sta facendo la dirigenza dei cugini dell’altro lato del Tevere va ad aggiungersi la cessione di Hernanes all’Inter. 

A una grossa somma di denaro in entrata fa da contraltare una squadra indebolita a cui nemmeno gli arrivi di Postiga e Kakuta possono bastare. I tanti no ricevuti,  ammessi dallo stesso Reja in conferenza stampa (Biabiany, Quagliarella, Giovinco), lasciano pensare che quello di cui ha bisogno la Lazio è innanzitutto uno shift di mentalità e ordine societario. Senza dimenticare il prossimo mercato estivo tutto da reinventare. 

Sorrisi a trentatré denti per i tifosi del Milan. A Honda e Rami voluti già da Allegri si aggiungono Taarab, centrocampista della nazionale marocchina e Essien; arrivi importanti per il doppio impegno Campionato/Champion’s. Operazioni a costo zero per far fede alla linea societaria e di spessore, e che vanno a migliorare non solo l’aspetto tecnico – tattico della squadra ma diciamocelo, anche l’umore dei milanisti. Lavoro da fare ce n’è- l’uscita dalla Coppa Italia ne è un esempio – ma Seedorf  può guardare la parte piena del bicchiere.

La Roma saluta Burdisso, Marquinho, Borriello e Bradley,  ma Nainggollan, Bastos e Toloi, senza dimenticare Sanabria ceduto in prestito al Sassuolo e Paredes da giugno sono dei nomi che vogliono parlano chiaro, ovvero che progetto della società giallorossa prevede un futuro immediato da grande protagonista e non solo in Italia.

Come vuole la legge del calcio, e in particolare di quello italiano, anche il mercato invernale non può mancare di polemiche e veleni:  protagoniste le solite note, ovvero Juventus e Inter. È il clamoroso scambio Vucinic/Guarin, poi non avvenuto dopo 48 ore turbolente fra le dichiarazioni di Thohir, la rivolta degli interisti che hanno iniziato le pratiche per “la separazione in casa” e i due calciatori ormai pronti a far le valigie, ad aver tenuto banco per l’intera sessione. Della cessione di  Vucinic offuscato dalle micidiali prestazioni di Tevez e Llorente si parla ormai da tempo e la sistemazione milanese era assai gradita all’attaccante, ma il no definitivo del presidente ha messo fine allo scambio, sebbene fino a pochi giorni fa lo stesso Guarin ancora dichiarava amore alla Juventus. 

Un amore finito non appena gli è stato promesso un ritocco dell’ingaggio. Anche Mirko non si muove da Torino, ma ci chiediamo come avrà reagito all’arrivo di Osvaldo in bianconero. Il  parco rosa attaccanti già affollato dà il  benvenuto infatti anche all’ex giallorosso nonché attaccante della Nazionale. Che la società voglia farsi perdonare da un anno che vide fra le file della Juventus Bendtner e Anelka, andando ad aggiungere ulteriori rinforzi (finalmente, direbbero alcuni tifosi)a un attacco micidiale? Per Osvaldo si tratta di un’occasione irrinunciabile in ottica Mondiali. E per la Juve un modo per concretizzare ulteriormente l’obiettivo doppietta.

Giusy Genovese