Mancano ormai poche ore al big match di  questa sera che vedrà i nerazzurri impegnati in casa della Juventus  per la semifinale di una Coppa Italia che mai come quest’anno si è rivelata avvincente e ricca di sorprese.

La formazione guidata da Allegri dopo un avvio di Campionato in sordina ha ingranato la quinta, o meglio  l’undicesima; l’Inter invece dopo aver assaporato anche la gioia della vetta, ha racimolato solo 5 punti nelle ultime 5 partite, uscendo battuta fra le mura amiche contro Lazio e Sassuolo.

Mancini nel corso della conferenza stampa ha parlato di “sfortuna”, o è stata semplicemente fin troppo fortunata nel momento in cui su 12 partite, 9 sono state vinte con un 1 a 0?

Ne parliamo con Fabrizio Biasin, giornalista di Libero e opinionista sportivo di Tele Lombardia.

Credo che non sia né questione di fortuna, né di sfortuna; spesso si usa questo termine a sproposito. In realtà il risultato non è altro che la conseguenza di quello che si fa in campo. L’Inter al momento attuale è nel posto che merita e deve lottare non per lo scudetto – ormai è sotto gli occhi di tutti che sarà un testa a testa fra Napoli e Juventus –  quanto per la Champion’s League. E’ chiaro che ora il ritmo non è nemmeno da quarto posto, bisogna assolutamente invertire la marcia. 

Tante partite sono finite con i 3 punti in tasca grazie al fattore H…

Handanovic ha spesso tenuto le reti del gioco e se il miglior giocatore in campo è il più delle volte il portiere, indubbiamente qualche problema c’è. L’Inter deve migliorare sotto porta, fa tanto possesso palla ma la manovra di gioco è poco fluida. Bisogna trovare un centrocampista offensivo per modificare l’assetto e arrivare a far gol.

Cosa pensi delle cessioni  di Guarin e Ranocchia?

Mi dispiace; si tratta di due giocatori che sono stati negli ultimi anni dei punti di riferimento, tuttavia protagonisti anche di episodi spiacevoli. Nel bene o nel male ce l’hanno messa tutta. Ranocchia era giusto che cercasse spazio altrove e penso sia stato bravo a non dare troppo fastidio all’Inter nello scegliere la Samp invece del Milan. La cessione di Guarin è stata una necessità di carattere economico; la società deve rientrare di qualche milione di troppo speso l’estate scorsa. Mancini avrebbe preferito vendere qualcun altro, ma di fronte all’offerta dei cinesi che ha permesso di liberarsi di un ingaggio molto oneroso, non ha potuto dire di no. 

Juve e Inter questa sera si affronteranno nella semifinale di Coppa Italia: pensi peseranno in casa Inter gli strascichi polemici dei giorni scorsi?

Non credo, penso che quanto avvenuto con Sarri sia un episodio già archiviato. In Italia funziona così, si parla tanto ma poi tutto finisce nel dimenticatoio. Io credo che questa vicenda non doveva nemmeno esplodere, ma bisognava chiuderla lì, in campo.

Questa è anche la settimana del derby, Milano si trova avvolta in un’atmosfera sottotono rispetto agli anni passati quando erano entrambe rivali per lo scudetto…

Rispetto a qualche anno fa è vero l’atmosfera è meno carica, si hanno meno possibilità di essere protagonisti, ma il derby rimane sempre una partita vissuta in prima fila da entrambe le tifoserie e che fa registrare sempre un tutto esaurito. L’Inter crede  ancora di poter disputare una buona stagione; in casa dei rossoneri c’è più scoraggiamento. 

Partita assolutamente da tripla in particolare in questo momento; l’Inter è costruita meglio rispetto al Milan, ma aggiungo anche che all’andata non meritava i 3 punti; il pareggio sarebbe stato più giusto per il gioco visto in campo.

Prima hai affermato che lo scudetto è ormai una lotta a due; dai per certo quindi che l’Inter è fuori dai giochi? Ricordiamo che i nerazzurri sono senza coppe, a differenza di Napoli e Juve…

L’Inter ora deve concentrarsi su se stessa; nell’ultimo mese  ha rallentato clamorosamente e con quersto ritmo inizia a farsi strada anche il problema Europa. Deve tornare a fare punti e sperare che perdano punti le altre, ma per ora sono irraggiungibili. Rimane una speranza minima ma in questo momento è meglio lasciarla da parte.

Di cosa ha bisogno l’Inter per tornare a essere quella di qualche stagione fa?

Di tempo. Ricordiamo che è stata smembrata e ricostruita solo l’estate scorsa e non si può pensare che con uno schiocco di dita le cose possano tornare ad andare come gli anni scorsi. Bisogna avere pazienza e dare a Mancini le pedine giuste per portare  più certezze alla squadra. Non mi sembra che l’Inter abbia bisogno di fenomeni, ma solo qualche elemento in più per una maggiore concretezza in fase offensiva. La squadra è già formata, bisogna lavorare con questo gruppo.

Quali secondo te potrebbero essere gli elementi giusti?

Indubbiamente un esterno difensivo, si era parlato di Widmer, esterno seguito da molto tempo da Ausilio, poi un centrocampista, ma anche in questo caso se vuole un giocatore dai piedi buoni deve spendere tanto. Ausilio sta lavorando per Eder e Soriano. Uno dei due potrebbe arrivare ora. Per giugno si cerca di convincere Banega del Siviglia.

Giusy Genovese