Sulle pagine di Gol di Tacco Federica Torti, brillante conduttrice di “Chi guida meglio” . Schermata 2016-01-08 alle 15.36.29Innanzitutto complimenti per la tua brillante conduzione in “Chi guida meglio?” su la7. Com’è nata la tua collaborazione? Cosa ti ha spinto ad accettare? Ci sarà qualche novità nella nuova edizione che puoi già anticiparci?
Grazie! Come rifiutare un’avventura televisiva, unica nel suo genere. Da sempre, sia nella vita che sul lavoro, ho cercato di non snaturarmi mai rimanendo me stessa e questa opportunità di rendere fruibile un concetto importante come la sicurezza stradale attraverso la mia gioia di vivere è stato per me un grande regalo.

Prima di approdare su La 7 hai lavorato accanto a Enrico Bertolino a Gazzetta tv, rivelando un lato di te molto sportivo e anche competente in materia, come ti sei avvicinata al mondo dello sport e al calcio in particolare?

Merito di Fulvio Collovati che mi volle come sua spalla nelle trasmissioni che si occupavano di Sampdoria a Genova e poi di Mauro Suma che mi mise in redazione a Milan Channel per le dirette, passando anche per l’esperienza con Federico Buffa dove lui era il tecnico ed io facevo gli onori di casa

 Nata a Genova, tifosissima della Sampdoria, quando nasce la passione per i blucerchiati?
Occupandomene in video mi sono appassionata, intervistando la squadra me ne sono innamorata.

 Cosa pensi del tuo presidente? Sicuramente voi tifosi non vi annoiate mai!
Lui una vita per il cinema…io una vita per la televisione. Insomma non ci si annoia mai con noi!

 Sappiamo che simpatizzi anche per il Toro e sei amica di Quagliarella che ha da poco lasciato i granata…
Pensa che Fabio lo intervistai per la prima volta proprio a Genova quando giocava nella Sampdoria e le mie domande mischiavano il serio al faceto: opinioni sulla partita appena giocata o da giocare a quelle sulla sua città natale….Castellammare di Stabia…. Sul suo simpatizzare per la Juve Stabia

Nel corso degli anni abbiamo potuto constatare che sei anche una ragazza molto intelligente e colta, perché secondo te quando si è delle belle donne si fa più fatica a ottenere dei ruoli di maggiore spessore in Italia? Salvo alcune eccezioni, nei programmi televisivi la donna fa sempre “da spalla” a un uomo…
A volte la spalla è piu importante del conduttore, dà il ritmo e fa da collante.
Per esempio nel calcio a volte le società acquistano dei calciatori magari che non sono delle cime nel calcio giocato ma che fanno da collante tra la squadra e la società e che, dunque, possono in un certo qual modo contribuire alla crescita del gruppo.
Detto questo il mondo del lavoro in genere è più complicato da gestire per le donne che devono essere imprenditrici di se stesse cercando anche di non snaturarsi come femminilità.

La nostra è una redazione esclusivamente femminile: Cosa pensi del binomio donna e pallone? Qual è il valore aggiunto che potremmo dare a un mondo giudicato maschilista?
Essere donne non è mai stata, di per sé, cosa facile e avere anche la pretesa di seguire il calcio, addirittura di parlarne, lo è ancora meno. Non per questione di capacità quanto di passione e di retaggi tutti italiani. E’ infatti una teoria tutta italiana quella secondo cui per poter davvero capire qualcosa di calcio devi necessariamente averlo praticato….basti pensare che due dei più grandi allenatori della storia del calcio, Sacchi e Mourinho, i campi da calcio da giocatori li hanno calcati a malapena.
Le donne possono portare un valore aggiunto nel calcio perchè, essendo più sensibili, si “prendono a cuore” i problemi, fanno appello alla sensibilità, alla intelligenza emotiva, per risolvere le difficoltà.
Non siamo un vincolo, ma costituiamo invece un’opportunità e un vantaggio competitivo, siamo un valore perchè sappiamo programmare in modo concreto e realistico il futuro.
Insomma riusciamo a mettere a servizio della squadra un’ancestrale capacità  gestionale, la stessa con cui amministrano da sempre, con parsimonia le risorse economiche e finanziarie delle proprie famiglie. E riusciamo a mantenere equilibri e sinergie fra i diversi ruoli
Le donne oggi amministrano comuni e governano province e territori con misura e rigore, senza mai dimenticarsi di essere donne. Siedono in Parlamento e in Senato, dirigono squadre di calcio maschili e a volte le allenano anche e lo fanno con savoir faire e trasparenza, doti che posseggono anche i nostri uomini migliori, e sono destinate ad aumentare non solo in quantità  ma in prestigio

 Uno sport che pratichi con frequenza?
La corsa

Un calciatore che ammiri?
Un ex ….Cristian Brocchi che sta facendo un ottimo lavoro alla primavera del Milan.

 Vai allo stadio? Una partita che ti è rimasta nel cuore?
Sarebbe bello rivivere una partita come Torino e Sampdoria del campionato 1990-1991 dove si diedero battaglia per dei posti tra le grandi (lo scudetto per i blucerchiati, mentre il Toro di Mondonico arrivò fino a un insperato quinto posto che gli spalancò le porte della Coppa Uefa)
Non seguivo ancora il calcio perché ero piccola ma i granata diedero il loro meglio proprio contro i futuri campioni d’Italia: furono infatti capaci di infliggere alla Sampdoria la sola sconfitta tra le mura amiche. Fu una doppietta di Bresciani, capocannoniere del Toro di quell’anno, a resistere al ritorno di Vialli, con i granata che espugnarono il Ferraris 1-2. Il ritorno fu un pareggio in cui lo stesso Bresciani, di rigore, pareggiò la rete di Invernizzi.
Vedere scontrarsi con quella grinta le mie due squadre del cuore sarebbe bello.

Ti piacerebbe tornare a condurre un programma sul calcio?
Io ed Enrico Bertolino di nuovo in video assieme sarebbe bellissimo….Sampdoria vs Inter……ma se Piero Ausilio ci porta via Soriano gli farei fare da mio valletto.

 Una carriera la tua ormai avviata nella conduzione, di chi ti piacerebbe seguire le orme?
Per fortuna vostra di Federica Torti ce n’è una sola….nessuna orma…spiano una nuova strada.

Progetti futuri?
Il futuro è già presente. A breve news!

Se ti chiedessi chi è Federica oggi?
Quella che non sarà domani…in continua evoluzione e maturazione.

Giusy Genovese