Uno dei protagonisti del week end calcistico lasciatoci alle spalle e conclusosi con Torino-Lazio, è senza ombra di dubbio l’arbitro di Inter-Juventus, Daniele Orsato

L’arbitro della sezione di Schio è finito sotto i riflettori per l’arbitraggio più che discutibile di una delle partite più sentite del calcio italiano e delle partite più importanti e compromettenti di questa stagione. Che arbitrare il Derby d’Italia non sia un onere leggero è fatto noto alla cronaca, motivo principale per cui la designazione del direttore di gara per l’evento verte quasi sempre sui migliori, e tale è considerato Daniele Orsato. Controprove di quanto detto, di cui si avvale chi non naviga alla stessa lunghezza d’onda, ce ne sono diverse, ultima della collezione proprio la gara di sabato sera.

L’episodio che ha gettato al rogo mediatico il direttore di gara non è tanto l’espulsione di Vecino, tantomeno la gestione della cosa (che rientra nei parametri di utilizzo del VAR —> vedi regolamento) ma, al contrario, i labili parametri di valutazione e giudizio utilizzati durante tutto il corso della gara. All’espulsione di Vecino si susseguono una serie di interventi gestiti a totale discrezione personale e soggettiva interpretazione e osservanza del regolamento, nonché iniqua applicazione di quest’ultimo. Persosi in un andirivieni di emozioni, Orsato si è smarrito nell’intransigenza di cui malamente ha provato ad avvalersi fruttando una caotica e squilibrata gestione hanno avuto conseguenze determinanti nello svolgimento della gara.

Il rosso estratto all’uruguaiano, eccessivo per alcuni, giusto secondo altri, è una valutazione sulla quale occorre fare un’ampia puntualizzazione poiché nella gestione dell’episodio si sovrappone una “Falla” del protocollo che determina un’irregolarità che ha portato ad un utilizzo improprio dello strumento (La lettera del protocollo non consente la review dell’episodio). L’errore di fondo non è di Orsato ma di Valeri al Var; al contrario Orsato, sollecitato dal VAR, applica correttamente il regolamento: 

Vecino è in netto ritardo sull’avversario e sebbene non sembra esserci volontarietà compie gioco pericoloso nei confronti dell’avversario, ritenuto da regolamento passibile di rosso diretto.

Espulsione Vecino: Orsato applica regolarmente il regolamento, è Valeri a commettere un errore procedurale

All’espulsione del centrocampista nerazzurro si succedono una serie di episodi giudicati in maniera controversa dal dirigente veneto che ha sollevato un inevitabile polverone mediatico non a torto. Sorge inevitabile l’insorgenza dell’opinione pubblica tanto da rendere Daniele Orsato uno degli argomenti e dei personaggi più discussi della giornata calcistica ecco perchè:

 

  1. La clamorosa svista sul fuorigioco di Matuidi che segna la seconda rete Juventus. Il VAR interviene salvando dalla topica Orsato e il suo assistente Manganelli, che non erano intervenuti convalidando la rete. Errore non trascurabile considerata la distanza tra l’attaccante bianconero e il difensore nerazzurro. L’episodio mette in secondo piano una spallata di Skriniar su Higuain che nell’interpretazione di alcuni sarebbe potuta essere occasione da rigore.