Euro 2020.

Suonava così bene questo nome, con quella doppia cifra tonda, 4 lettere e 4 numeri. 

Era bello e lo aspettavamo con impazienza, soprattutto qui in Italia, visto che gli Azzurri non hanno disputato il Mondiale.

Chi avrebbe potuto immaginare che ci sarebbe stato portato via da un virus, che oltre al calcio ci sta portando via la nostra vita normale?

Euro 2020 slitta alla prossima estate. Era inevitabile che accadesse.

La cosa strana è che sui balconi si vedono lo stesso i tricolori e ovunque riecheggia l’Inno Nazionale.

Perché all’Europeo, così come qui nelle nostre città, si gioca una partita. Questa partita da tempo ha superato i tempi regolamentari: è una partita che non si sa quanti minuti di recupero avrà a disposizione e che ogni giorno, nelle corsie degli ospedali, contempla tanti, tantissimi calci di rigore. 

La salute è prioritaria. Poi ci sarà da ultimare – chissà come – le competizioni nazionali, la Champions, l’Europa League. Chissà come, chissà quando. 

Nel velo dell’incertezza che ha avvolto tutto, questa nuova data – Europei, giugno 2021 – ci offre un punto di partenza.

Europei
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Anche se lontano.

Andiamo avanti.