È un Derby d’Italia che si gioca al di fuori dell’Allianz Stadium e del Meazza. Federico Chiesa è il desiderio di Juve e Inter, e a gennaio le due squadre si daranno battaglia per conquistarlo e inserirlo nella propria rosa. 

Chiesa piace tanto. È ammirato per velocità e rapidità d’azione. Nella squadra di Sarri, potrebbe prendere il posto di Mario Mandzukic, mentre l’idea di Antonio Conte è quella di offrire Politano e Gabigol per abbassare la proposta monetaria. 

La squadra di Torino lo aveva già corteggiato in questa calda estate e il gioiellino viola stava ricambiando l’interesse, ma il Presidente Commisso non è rimasto a guardare i due innamorati. Si è intromesso per proteggere ciò che gli è caro: aveva promesso ai tifosi viola che il piccolo di casa sarebbe rimasto per un’altra stagione e così è stato: “L’obiettivo mio è tenerlo sempre, ma si deve accontentare il ragazzo nel caso in cui voglia andare via”, parola del Presidente.

Eh sì, perché Chiesa è un idolo per i tifosi fiorentini ma gli stessi tifosi si sono resi conto che se il desiderio del giocatore è quello di cambiare squadra, lasciarlo andare sarà la cosa più giusta. Questo continuo tira e molla è stancante e, con il suo addio, si potrebbe raggiungere la situazione ottimale per tutti: la società fa cassa e Chiesa segue il suo sogno.

Tra le due parti, Club e famiglia Chiesa (Enrico, suo padre, è il suo agente, nonché ex giocatore) è stato preso un accordo: l’attaccante darà il massimo, con l’intento di portare la Fiorentina più in alto possibile in campionato, ma a fine stagione Commisso dovrà sottostare alla scelta del giocatore. 

Federico e Papà Enrico
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Un ultimo tentativo, prima di arrendersi definitivamente dopo questo ritorno di fiamma, va fatto: pare infatti che la società viola farà di tutto per trattenerlo offrendogli il doppio dello stipendio attuale, pari a quello di Ribery. Del resto Firenze è sempre stata casa sua sul piano personale e professionale: ha esordito nel settore giovanile della Viola nel 2007, con i Pulcini, da lì è partita la sua scalata verso la prima squadra. Quella città l’ha accolto con il calore che ha riservato solo ai grandi amori. 

Se il giocatore non dovesse accettare la proposta fatta dalla società, i viola proveranno in primis a farlo volare all’estero. Anche se il desiderio di Federico rimane lo stivale. O meglio la Juve di Sarri.

Il futuro di Chiesa sarà zebrato?
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E pensare che la prima squadra che ha affrontato nel mondo dei grandi è stata proprio la Juve, a 20 anni, in quello che ancora si chiamava Juventus Stadium.

Paulo Sousa lo avverte: “Sarai titolare”. Esordio in Serie A, si trova davanti Buffon che a Parma era compagno di squadra del padre e Federico da bambino vedeva spesso a casa e Dani Alves che Federico aveva da poco acquistato su FIFA.

La Fiorentina perde 2-1, ma Chiesa gioca 45 minuti da titolare facendo presagire che può trovare spazio in una rosa di giocatori affermati. Quell’anno gioca 26 partite e realizza 3 reti in Serie A: “E pensare che nei giovanissimi non giocavo mai. – dice in un’intervista – Feci una sola partita e neppure dall’inizio. Spesso mi mandavano con quelli più piccoli!”. 

Nessuno può mettere Chiesa in un angolo. Anno dopo anno l’ha dimostrato. Ha il futuro in mano, anche se non sa bene dove sarà. Per ora si gode il presente. È una stella che può brillare parecchio. In Italia e all’estero.

Sara Montanelli