E’ cominciato il processo della giustizia sportiva nei confronti del Calcio Catania, di Pulvirenti e di Cosentino (oltre al dirigente Piero Di Luzio e al procuratore Arbotti, mentre la posizione dell’ex ds Delli Carri sarà giudicata in altra sede). Dovrebbe concludersi giovedì con una sentenza che porterà alla retrocessione del Catania in Lega Pro (in Serie B salirebbe l’Entella Chiavari).

L’accusa, portata avanti dal procuratore federale Stefano Palazzi, ha infatti richiesto una inibizione di 5 anni per l’ex presidente e l’ad, e la retrocessione in Lega Pro della squadra con una ulteriore penalizzazione di 5 punti.

Pulvirenti, principale accusato dell’inchiesta denominata “I Treni del gol” , dovrebbe quindi cavarsela con un Daspo di 5 anni evitando così la radiazione grazie alla collaborazione.  La collaborazione offerta in Procura Figc da Pulvirenti è  servita anche per alleggerire la posizione del club evitando la serie D.

Insomma, l’ufficio di Palazzi sembra ritenere sufficienti le ammissioni fatte dal patron rossoazzurro per una proposta di patteggiamento dinanzi al Tribunale federale nazionale: la Lega Pro (con una forte penalizzazione) per il club e inibizione di Pulvirenti per 5 anni, non la radiazione. “La collaborazione è sempre rarissima e merita una valutazione premiale, l’omertà è spezzata con questi elementi collaborativi“, ha detto il procuratore Figc, Stefano Palazzi, chiedendo al Tribunale Federale Nazionale la sanzione ridotta per il Catania e il patron Pulvirenti in base all’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva applicabile “in caso di ammissione di responsabilità e di collaborazione fattiva“.

Contro questo patteggiamento annunciato si era già scagliato il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, auspicando “nessuno sconto e una pena radicale” ma così non è stato.

Caterina Autiero